Il testo dei vangeli è giunto sino a noi in greco, anche se il modo di pensare e di esprimersi che vi si percepisce è in grande misura semitico. È già stato fatto notare da autorevoli studiosi che la lingua dei vangeli appare 'una lingua non greca espressa in termini greci'. Non è quindi improprio ipotizzare una traduzione greca di un originale aramaico. Partendo da queste considerazioni l'autore guida il lettore attraverso una rilettura dei vangeli, con proposte di nuove traduzioni e interpretazioni dei passaggi più enigmatici. La sua indagine storica e linguistica conduce a rivoluzionarie proposte di datazione e reca un contributo fondamentale al dibattito sulla storicità dei testi evangelici e sul fondamento della fede cristiana.