E' la vigilia di natale in un villaggio della campagna norvegese: cecile skotbu, una ragazzina molto malata, trascorre le ore di festa nella sua cameretta, circondata dall'affetto della famiglia. Fluttuando continuamente tra la veglia e il sonno, cecile riceve ripetute visite da parte di un angelo, ariel, venuto a confortarla e tenerle compagnia. Ariel è ben diverso da come cecil si immaginava fossero gli angeli ed è animato dalla curiosità di sapere 'come si sta in carne e ossa'. Ariel e cecile stringeranno un patto: l'angelo le svelerà inattesi e stupefacenti segreti del suo mondo invisibile, in cambio delle spiegazioni sui misteri terreni, sulla capacità dell'essere umano di accumulare esperienze e di vivere consapevolmente la propria esperienza.
Se la vita è un solitario, ciascuno vorrebbe essere il jolly. È proprio quello che capita al piccolo hans thomas. Dodici anni, un mazzo di carte e un minuscolo libriccino come compagni di gioco, intraprende un lungo viaggio alla ricerca di sua madre. Scoprirà così un'isola incantata, abitata da 52 nani strambi, un fantasioso naufrago e un folletto dispettoso. Ad hans non resterà che trasformarsi egli stesso in un jolly per risolvere l'enigma e non restare schiacciato dal suo beffardo destino.
Georg røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire e che aveva poi nascosto, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre, jan olav, racconta la storia della 'ragazza delle arance', una giovane con un sacchetto di arance incontrata un giorno per caso su un tram di oslo e subito persa. Per jan è un colpo di fulmine. Georg si appassiona a questo racconto, che si accorge riguardarlo molto da vicino e che pian piano gli svela ciò che è accaduto prima della sua nascita; un racconto attraverso il quale la voce del padre lo raggiunge da lontano facendolo riflettere sul senso della vita.
Se ognuno di noi è una carta in quel grande solitario chiamato vita, quale sei tu? Un fante di fiori, una donna di cuori, un asso di quadri, un due di picche? E cosa accadrebbe se spuntasse un jolly? Forse quello che succede al giovane hans thomas che, nel suo viaggio verso la grecia alla ricerca della mamma, scopre un'isola incantata in cui vivono cinquantadue nani, un naufrago pieno d'immaginazione e un folletto molto sarcastico, e che finirà per capire che l'unico modo per non essere schiacciati dal destino è trasformarsi lui stesso in un jolly curioso e impertinente, sempre pronto a porre e a porsi domande su tutto e tutti.
Qual è il mistero che si cela dietro all'improvvisa scomparsa, nel reparto giocattili di un grande magazzino, di elisabet hansen, una ragazza simpatica e volitiva? Semplice: quando ha visto un agnellino di peluche prendere vita e scappar via come un fulmine, elisabet non ha saputo resistere alla tentazione di inseguirlo per fargli anche soltanto una piccola carezza. Comincia così il suo viaggio a ritroso nel tempo verso la terrasanta, insieme a una straordinaria comitiva formata da angeli maliziosi, curiosi personaggi biblici, il governatore della siria, un altezzoso imperatore, e molti altri.
Nils e berit sono cugini: lui vive a oslo, lei in un piccolo paesino. I due si tengono in contatto spedendosi 'l'epistolario', nel quale ciascuno a turno scrive una lettera all'altro. Berit ha saputo di un libro su una 'biblioteca magica', la cui pubblicazione è prevista per l'anno successivo, ma di cui un antiquario romano possiede già una copia. Il mistero conduce i due ragazzi in un viaggio attraverso il mondo dei libri, attuali e antichi, passando per roma, oslo, una baita nel cuore della norvegia e la misteriosa casa gialla di lilli de' libris, ma nella loro indagine sono ostacolati dal 'ghigno', un losco personaggio stranamente interessato all'epistolario. Età di lettura: da 10 anni.
Un jostein gaarder in stato di grazia ci sorprende con un romanzo totale nel senso più pieno del termine. Un romanzo capace di commuoverci fino alle lacrime e insieme di riconciliarci con il mondo. «prima o poi questo giorno doveva arrivare. Arriva per tutti. Ed eccolo qui. Come uno schiaffo, come un pugno in faccia» È il suo primo giorno all'università di oslo quando il diciannovenne albert nota una ragazza dalla quale non riesce a distogliere lo sguardo. Il suo nome è eirin. Non si sono mai visti prima e non si lasceranno mai. Dopo trentasette anni di vita passati insieme, eirin è in australia a un congresso di biologia marina quando albert riceve dal proprio medico una notizia devastante. Come può andare avanti dopo aver saputo? Per trovare una risposta, si rifugia nella casa delle fiabe, il cottage immerso nel verde sulla riva del lago dove è solito ritirarsi con la famiglia nel tempo libero. Completamente isolato, si concede ventiquattro ore per scrivere il suo addio al mondo e alle persone che ama. Vuole raccontare tutto, anche quello che fino a oggi ha tenuto gelosamente segreto, ma vuole anche interrogare se stesso su quale sia il senso ultimo del nostro esistere. E proprio quando è sicuro che ogni speranza è spenta, quando ha davanti solo la tenebra più fitta, come le notti in cui remava fino al centro del lago per scrutarne l'abisso, albert capisce che c'è ancora una risposta, c'è uno spiraglio che si apre sul buio. In poco più di cento densissime pagine, un jostein gaarder in stato di grazia ci sorprende con un romanzo totale nel senso più pieno del termine. Tutto vi trova spazio, tutta l'umana ricchezza e miseria: la paura e il coraggio, la mancanza di fede e la devozione, la scienza e le lettere, la morte e l'eros. Un romanzo capace di commuoverci fino alle lacrime e insieme di riconciliarci con il mondo.
Premio bancarella 1995. Sofia amundsen è una ragazzina dalla vita per niente straordinaria. Tutto cambia quando cominciano a spuntare strane domande dalla sua cassetta delle lettere, poi le curiose risposte dell'eccentrico filosofo alberto knox per cui sofia approderà a una bislacca festa di compleanno, nel giardino degli amundsen. Ma la storia di sofia non è soltanto un giallo raffinato o un incredibile romanzo d'avventura. Si tratta anche della più divertente storia dell'uomo e del suo pensiero che sia mai stata scritta.
Gennaio 1998. A taveuni, la piccola isola nell'arcipelago delle figi attraversata dalla linea di cambiamento di data, si incontrano alcuni insoliti personaggi: frank, biologo evoluzionista norvegese che si è separato dalla sua compagna dopo una tragedia familiare; ana e josé, una enigmatica coppia di spagnoli; john spooke, scrittore inglese rimasto vedovo da poco. Sotto il cielo denso di buio e di mistero delle notti tropicali, nascono così appassionate conversazioni sul senso della vita, ma le strade di queste persone sono destinate ad incrociarsi di nuovo l'anno successivo in spagna.
Joakim, otto anni, in attesa di un fratellino, è rimasto solo in casa. Sua madre, colta dalle prime doglie, è corsa in ospedale accompagnata dal padre. Joakim guarda fuori dalla finestra: a un tratto si accorge che c'è un bambino appeso per i calzoni e a testa in giù a un albero del giardino. È una strana creatura, simile a un umano, ma non del tutto uguale. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle proprie origini, finendo quasi inavvertitamente col porsi i grandi interrogativi che riguardano la vita e il suo significato. Età di lettura: da 10 anni.