Non possiamo dirvi qui il fondamentale segreto di questo libro, che scoprirete leggendo. Possiamo però riferire quel che ne ha scritto la giuria del pen/faulkner, uno dei più prestigiosi premi letterari americani, assegnato nel 2014 a 'siamo tutti completamente fuori di noi': 'fowler dà un nuovo significato al principio secondo cui 'ogni famiglia infelice è infelice a modo suo''. E raccontare solo alcuni aspetti della trama: rosemary cooke ha cinque anni quando, d'estate, viene spedita dai nonni. Al ritorno in famiglia scopre che sua sorella è sparita e dell'argomento non bisogna parlare. Cinque anni più tardi, suo fratello scappa di casa, e probabilmente è ricercato dall'fbi. È facile intuire quanto la vita di rosemary sia segnata da queste due assenze. Ma quando devi raccontare una storia, le ha insegnato suo padre, comincia dal centro. Salta l'inizio. E al centro di questa storia c'è lei ventiduenne che si ritrova finalmente a fare i conti col proprio passato e coi propri ricordi. Tra l'altro, e lei lo sa benissimo, dei ricordi non ci si può fidare più di tanto.
Jocelyn ha passato i cinquanta, ma non smette di partorire un'idea bizzarra dietro l'altra. Sylvia, la sua migliore amica - si conoscono da quando avevano entrambe undici anni - le ha appena confessato che, dopo trentadue anni di matrimonio, suo marito le ha chiesto il divorzio. Trentadue anni di gioie e soddisfazioni svaniti improvvisamente nel nulla, ha detto singhiozzando. E jocelyn che cosa ha fatto? Ha avuto la stramba idea di fondare un club del libro, il jane austen book club, poiché, ha detto citando kipling, 'non c'è niente di meglio di jane quando sei nei pasticci'.