Oxford, biblioteca di bodlean, 2007. Elizabeth stavley non crede ai suoi occhi quando, tra le pagine di un antico libro di astronomia, scopre il frammento di una pergamena vecchia di quattrocento anni. Ha il colore dell'ambra ed è fragile come una foglia d'autunno. Racconta una storia proibita. Una storia rimasta nascosta per secoli che conduce nei quartieri segreti di istanbul. Costantinopoli (antica istanbul), 1599. Inglesi, francesi e veneziani competono tra di loro per rafforzare le relazioni diplomatiche e commerciali con il nuovo sultano dell'impero ottomano, paul pindar è un ricco mercante, in missione a costantinopoli per conto della regina d'inghilterra. Ha il compito di portare al sultano un magnifico regalo, uno splendido orologio musicale. Ma mentre procedono i negoziati, la sua attenzione viene attirata da una voce sempre più insistente.
Venezia, 1604. Una gondola fende l'acqua nera come il petrolio. La lanterna dell'imbarcazione illumina fiocamente il volto pensieroso di paul pindar, mercante dell'onorevole compagnia del levante. L'uomo si trova a venezia ormai da diversi mesi e consuma le sue notti e il suo denaro tra gioco d'azzardo e cortigiane. Ma niente riesce a fargli dimenticare celia, la sua promessa sposa, rapita dai turchi per la pelle di luna e i biondi capelli. La sua bellezza l'ha resa una delle favorite del sultano nell'harem di costantinopoli, ma ora il suo destino è sconosciuto. Eppure, proprio quando paul ha perso la speranza di reincontrarla, ecco che fra i vicoli veneziani inizia a serpeggiare una voce sempre più insistente. Si dice che in città sia nascosta una misteriosa pietra, un diamante blu dal valore inestimabile appartenuto al sultano di costantinopoli. Pindar non ha dubbi: deve impossessarsene a tutti i costi. È convinto che il gioiello lo ricondurrà in qualche modo a celia. Ma la strada è irta di pericoli. L'unica in grado di aiutarlo è annetta, una monaca che si trova in un convento di clausura nella laguna veneziana. La ragazza non è una suora come tutte le altre. Il suo è un passato oscuro, indissolubilmente legato all'harem. Niente è come sembra fra gli intricati corridoi del convento e dietro le grate delle celle monacali, che nascondono pericoli, trame silenziose e lotte di potere. Il diamante è reale, o si tratta solo di un tranello per trascinarlo verso la rovina?
Venezia, 1604. Una gondola fende l'acqua nera come il petrolio. La lanterna dell'imbarcazione illumina fiocamente il volto pensieroso di paul pindar, mercante dell'onorevole compagnia del levante. L'uomo si trova a venezia ormai da diversi mesi e consuma le sue notti e il suo denaro tra gioco d'azzardo e cortigiane. Ma niente riesce a fargli dimenticare celia, la sua promessa sposa, rapita dai turchi per la pelle di luna e i biondi capelli. La sua bellezza l'ha resa una delle favorite del sultano nell'harem di costantinopoli, ma ora il suo destino è sconosciuto. Eppure, proprio quando paul ha perso la speranza di reincontrarla, ecco che fra i vicoli veneziani inizia a serpeggiare una voce sempre più insistente. Si dice che in città sia nascosta una misteriosa pietra, un diamante blu dal valore inestimabile appartenuto al sultano di costantinopoli. Pindar non ha dubbi: deve impossessarsene a tutti i costi. È convinto che il gioiello lo ricondurrà in qualche modo a celia. Ma la strada è irta di pericoli. L'unica in grado di aiutarlo è annetta, una monaca che si trova in un convento di clausura nella laguna veneziana. La ragazza non è una suora come tutte le altre. Il suo è un passato oscuro, indissolubilmente legato all'harem. Niente è come sembra fra gli intricati corridoi del convento e dietro le grate delle celle monacali, che nascondono pericoli, trame silenziose e lotte di potere. Il diamante è reale, o si tratta solo di un tranello per trascinarlo verso la rovina?