Romanzo che trae ispirazione dai processi alle streghe di vardø del 1620, vardø. Dopo la tempesta «getta luce su uno spaventoso spaccato di storia, raccontando la brutale sottomissione delle donne, la superstizione che aleggia nei luoghi isolati e le atrocità compiute in nome della religione. Un romanzo davvero potente» ('publishers weekly'). «un romanzo avvincente, basato sulla storia vera di una caccia alle streghe. Straordinario e agghiacciante» – madeline miller«kiran millwood hargrave illumina uno dei capitoli più oscuri della nostra storia. Con 'vardø. Dopo la tempesta' ci conduce in un luogo dove il cuore delle donne ruggisce più forte del mare in tempesta» – samantha shannon«un formidabile romanzo storico. Che ci mostra la paura patriarcale nei confronti della forza e della ragione delle donne» – guardian1617, norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di natale, il mare a vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com'era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l'orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del mare di barents. Alla ventenne maren magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l'inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d'animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere. L'equilibrio faticosamente conquistato è destinato, però, a dissolversi il giorno in cui a vardø mette piede il sovrintendente absalom cornet, un fosco e ambiguo personaggio distintosi, in passato, per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria. Absalom è accompagnato dalla giovane moglie norvegese, ursa, inesperta della vita e terrorizzata dai modi sbrigativi e autoritari del marito. A vardø, però, ursa scorge qualcosa che non ha mai visto prima: donne indipendenti. Absalom, al contrario, vede solo una terra sventurata, abitata dal maligno. Un luogo ai margini della civiltà, dove la popolazione barbara dei lapponi si mescola liberamente con i bianchi e dove una comunità di sole donne pretende di vivere secondo regole proprie.