Rio è un afterhour per nudisti a londra. Un posto dove si va per rilassarsi, per un drink e quattro chiacchiere. E magari, come nel caso del protagonista di questo romanzo - un giovane italiano avviato a una brillante carriera nella city - proprio lì capita di incontrare uno dei grandi scrittori del novecento, filippo runeberg, un tempo ricco e potente, citato in tutte le antologie, assiduo frequentatore di salotti che subito schizzavano in cima alla classifica della mondanità proprio grazie alla sua presenza. Un personaggio carismatico - benché ormai decaduto - tanto da spingere il ragazzo a fare il suo primo inconsapevole passo verso la distruzione: fingersi scrittore pur non avendo mai scritto un rigo, solo per entrare nelle grazie del maestro. Londra mai così nitida e pulsante, non sta solo sullo sfondo ma diventa comprimaria dei personaggi che abitano il romanzo e che tra le sue pieghe amano, mentono, tradiscono, fanno carriera, perdono tutto, corrompono e sognano con purezza inaudita. Ci sono un padre sessuomane perseguitato dai cura-tori fallimentari, un amministratore delegato alle prese con una convention motivazionale da fare impallidire steve jobs, una signora che appare e scompare misteriosamente nei luoghi più disparati- una vasca idromassaggio, un funerale, una villa in campagna che sembra il castello di blandings, una parata per naturisti in oxford street. E poi l'ultimo rampollo dei kennedy in visita semidiplomatica a roma.
Roma, 6 luglio 2000. In viale trastevere un tram travolge un anziano passante tranciandogli la gamba destra. Testimoni: giovanni migliore, giornalista in crisi d'identità, luigi dodo, giovane medico tormentato da certi sogni inquietanti su due bambine gemelle, e antonio baldini, avvocato in pensione con più di una rotella fuori posto e in mente un grandioso piano topografico sulla città di roma. L'attuazione del piano e una parallela indagine sulla scomparsa della gamba intreccerà i destini di questi tre uomini, in un vorticoso gioco nel tempo e nello spazio che ha per teatro non solo roma ma anche perceber, una cittadina spagnola i cui abitanti sono soggetti a una maledizione che li costringe a parlare senza sosta né pausa.