Lewis carroll pubblicò «la caccia allo snark» nel 1876. Un fantastico racconto epico nel quale i dieci protagonisti, i cui nomi iniziano tutti per b, spariscono, si dileguano, impazziscono, trovano se stessi percorrendo un'improbabile rotta attraverso un mondo fatto solo di nonsensi: un poemetto eroicomico concepito sul concetto della doppiezza, dell'ambiguità, dell'inafferrabilità. Lo stesso nome snark coniuga in sé due animali tra loro molto distanti, eppure per qualche misteriosa ragione simbolicamente associabili: lo 'shark' (lo squalo) e lo 'snake' (il serpente). Lo snark è il non-visibile, il non-rappresentabile, che tuttavia, con stupore e terrore, percorre tutta l'esistenza. In questo poemetto, destinato a diventare uno dei punti di riferimento del surrealismo, il lettore è messo di fronte allo sviluppo autonomo di dimensioni simultanee. Più volte sollecitato a dare spiegazioni sul senso di questo suo lavoro, solo una volta carroll si limitò a dire che è un'allegoria sulla ricerca della felicità. Il poemetto è stato adattato in musical e a teatro ma ha ispirato anche episodi televisivi, videogame e filmati di animazione giapponese, oltre ad altri scrittori, quali jack london («the cruise of the snark») e c. S . Lewis.
Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Alice e le sue avventure nel favoloso paese delle meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di peter pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi – le avventure di alice nel paese delle meraviglie, peter pan e il mago di oz –, cogliendone la grande modernità.
Alice si annoia, seduta in giardino, quando all'improvviso compare un coniglio bianco con panciotto e orologio. La bambina gli corre dietro: scopre così che a infilarsi nella tana di un coniglio si può precipitare in un pozzo le cui pareti sono arredate con credenze, quadri e scaffali, e finire in un mondo pieno di meraviglie. Un pasticcino con la scritta 'mangiami' la fa allungare come un cannocchiale, un ventaglio magico la rende così piccola che rischia di annegare nelle sue lacrime. Al tè del cappellaio matto il ghiro dorme mentre alice e la lepre marzolina cercano di risolvere gli indovinelli. E sulla partita a croquet della sanguinaria regina di cuori aleggia impalpabile e beffardo il sorriso del gatto del cheshire.
Le avventure straordinarie della piccola alice in un bizzarro mondo alla rovescia sono molto piú di un classico per l'infanzia. Se da un lato vi si può leggere una parabola che svela le assurdità e le incoerenze della vita adulta, dall'altro vi si coglie, immediata, una raffinatissima abilità linguistica, dove il gusto per il paradosso e il calembour, il nonsenso e la parodia si esprimono con impareggiabile inventiva.
Grandi storie, famose in tutto il mondo, e plaid, per regalare un momento di relax, avventura, magia. Nato come libro per bambini, ma letto e riletto anche dagli adulti,
«inizia dall'inizio e vai avanti finché non arrivi alla fine: poi, fermati. » «si può leggere di primo acchito, senza pause, o comunque indifferenti alle interruzioni; poiché da qualsiasi punto si ricominci la lettura, è come riprendere la storia da un punto fermo, senza nessi da ricordare con quanto precede. Ogni pagina è un inizio: per l'episodio che segue, per il personaggio che viene introdotto, per la situazione in cui alice si trova. [ . ] l'invito al lettore è di seguire alice nel suo viaggio fantasioso così come le piccole liddell l'hanno seguito in barca, lungo il tamigi, il 4 luglio del 1865. Rinunciare a cercare troppo astrusi significati ha un grande effetto liberatorio; alla luce di quello che ancora una volta il saggio re di quadri sentenzia nell'ultimo capitolo: 'se non c'è nessun significato. Questo, sapete, ci risparmia un mondo di guai, perché non abbiamo più bisogno di cercarne uno'. » (dalla prefazione di luigi lunari)
'si può leggere di primo acchito, senza pause, o comunque indifferenti alle interruzioni; poiché da qualsiasi punto si ricominci la lettura, è come riprendere la storia da un punto fermo, senza nessi da ricordare con quanto precede. Ogni pagina è un inizio: per l'episodio che segue, per il personaggio che viene introdotto, per la situazione in cui alice si trova. [ . ] l'invito al lettore è di seguire alice nel suo viaggio fantasioso così come le piccole liddell l'hanno seguito in barca, lungo il tamigi, il 4 luglio del 1865. Rinunciare a cercare troppo astrusi significati ha un grande effetto liberatorio; alla luce di quello che ancora una volta il saggio re di quadri sentenzia nell'ultimo capitolo: 'se non c'è nessun significato. Questo, sapete, ci risparmia un mondo di guai, perché non abbiamo più bisogno di cercarne uno'. ' (dalla prefazione di luigi lunari)