Luciano moggi ha deciso di dire la sua. E l'ha fatto con un libro in cui, senza reticenze e anche con orgoglio ricostruisce i fatti di 'calciopoli' rilegge e spiega le intercettazioni telefoniche e racconta la storia che l'ha visto trasformarsi, agli occhi dell'opinione pubblica e di milioni di tifosi, da direttore generale di una squadra capace di vincere tutto a big boss di un'organizzazione in grado di gestire schiere di arbitri, decidere a tavolino risultati e pilotare interi campionati. Ricco di rivelazioni, il racconto di una vicenda che ha sconvolto e fatto discutere tutti gli italiani è l'occasione anche per ripercorrere la storia personale di moggi nel mondo del calcio, dai primi passi come osservatore di giovani promesse ai grandi successi: con la roma, il torino, il napoli e soprattutto con la juventus. Scritto con enzo bucchioni, e la collaborazione di mario d'ascoli, è un racconto che merita di essere ascoltato da tutti quelli che, senza pregiudizi, vogliono cercare di capire cosa è successo: 'più il tempo passa e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio del 2006 in poi abbia prodotto soltanto una finta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Non è così. '