«un mitomane finge di avere un'amante con la quale finge di avere rapporti stretti, dalla quale viene abbandonato e forse tradito e la quale infine uccide per punirla di averlo fatto soffrire. Questa potrebbe essere la trama. Ma la trama del serpente non sono i fatti che vengono raccontati. Il plot non è altro che la struttura del romanzo stesso, che coincide con una funzione del protagonista, la funzione del pensare, cioè il meccanismo del cervello umano. Il serpente è una proposta di libertà, è una sfida alla razionalità, è una beffa giocata al romanzo naturalista, di cui accetta le regole del gioco per poi colpirlo, distruggerlo, abolirlo dal di dentro. » angelo guglielmi
Se la flotta bizantina riesce a mantenere il dominio del mediterraneo per più di cinque secoli, prima e dopo il mille, lo deve soprattutto al 'fuoco greco', proiettili che non si spengono a contatto con l'acqua e inceneriscono le navi nemiche. La sua formula segreta, e l'immenso potere che ne deriva a chi la possiede, è la protagonista indiretta di questo romanzo che si addentra nelle trame della corte di bisanzio sulla fine del x secolo. Usando come arma la segretezza della formula, la reggente teofane imbastisce una serie di intrighi e di delitti con i quali riesce a liberarsi di ogni rivale, ma non riuscirà a sottrarsi a quella logica del potere in cui ha creduto negli anni del suo dominio.