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Classifica Libri di Luisa Adorno

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Libri in questa classifica: 2

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Posizione in classifica: 1

Arco Di Luminara

Luisa Adorno

Narrativa estera - Recente

Arco Di Luminara
Arco di luminara e l'ultima provincia sono per luisa adorno «i libri degli anni felici coi figli bambini, poi ragazzi, i suoceri, le antiche, familiari domestiche, quelli in cui scopro la sicilia e la sicilianità di cui comincio col ridere e finisco con l'amare, riamata». Il protagonista è ancora una volta il suocero, il prefetto vincenzo adorno, uomo d'altri tempi che ormai in pensione si è trasferito con la moglie – la prefettessa – e la fedele concetta nella casa del figlio a roma. La convivenza delle due famiglie, l'incontro-scontro tra i vecchi e i giovani, viene raccontato con vivacità e ironia in quella limpida lingua pisana, veloce e precisa, che fa della adorno una scrittrice inimitabile. Un affresco di serena borghesia del dopoguerra, un lessico familiare che si compone di quadri e memorie collettive; e poi le estati alle pendici dell'etna, il luogo dell'anima del prefetto, un fazzoletto di terra con la vigna e la casetta in pietra lavica, i riti familiari, le luminarie. Ma sono anche gli anni della vecchiaia e della nostalgia, il tramonto di un'epoca e l'ombra della morte che inevitabilmente si allunga.
Punteggio: 1011
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 10/06/2024

Posizione in classifica: 2

L Ultima Provincia

Luisa Adorno

Narrativa estera - Recente

L Ultima Provincia
Un libro di tenace ironia, una prova di vivida ed elegante comicità, nelle cui pagine si ride di cuore, apertamente. «un attendibilissimo spaccato della società meridionale del secondo dopoguerra. Ironia feroca e divertimento dal principio alla fine» – camilla cederna, corriere della sera«questo libro di luisa adorno racconta che cosa è una prefettura, che cosa è un prefetto. E lo racconta con una vivacità, un'ironia, un brio da far pensare a certe pagine di brancati» – leonardo sciascia«la storia che racconto nell'ultima provincia – così luisa adorno dichiara in un'intervista del 1983 – è assolutamente autobiografica, frutto di una lunga convivenza con la famiglia di mio marito, che è siciliano, alla fine della guerra; dopo una giovinezza abbastanza drammatica e dominata dalla guerra, sposai questo ragazzo che era il figlio (unico) di un prefetto siciliano. Mi scontrai subito con una realtà diversa dalla mia: fummo costretti a dividere la nostra casa con mio suocero, e lì tentai, con quel senso dell'umorismo classico di noi toscani, di ottenere una mediazione a questo stato di fatto. Cominciai così a prendere appunti su tutto ciò che avveniva in casa, riempii quaderni interi, ed alla fine decisi di condensare il tutto in un romanzo. Ebbe un discreto successo. Molti critici si occuparono del libro; gente come pedullà o sciascia dissero che veniva riportato fedelmente, al punto che arrivavano a riconoscervisi personalmente, il ritratto di una famiglia tradizionale meridionale, con i suoi rapporti strettissimi, con i drammi dei figli oppressi dalla famiglia, dalla madre, dalle maglie di lana, dalle sciarpette e così via. Il quadro, come si vede, è quello di una sicilia che forse non esiste più; forse proprio questa però può essere una possibile chiave di lettura per il lettore di oggi». Nei ricordi di una sposina, dei suoi primi anni di matrimonio nella casa del suocero; nelle scenette irresistibili delle manie familiari, dell'idioma e dei modi di dire; nei rituali del cibo, si rifletteva il destino storico dell'italia del dopoguerra. Entrato nel catalogo sellerio nel 1983 un libro di tenace ironia, una prova di vivida ed elegante comicità, nelle cui pagine si ride di cuore, apertamente.
Punteggio: 811
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/08/2023

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