Non occorre essere dei convinti creazionisti né operare una lettura fondamentalista del testo biblico per mettere in dubbio la teoria darwiniana sull'evoluzione della vita sulla terra. Né bisogna essere atei e materialisti per riconoscere che tutte le specie viventi - uomo compreso - sono soggette a evoluzione, ovvero a uno sviluppo entro certi parametri. Eppure oggi nel dibattito tra evoluzionisti e creazionisti le ragioni delle due parti in conflitto si perdono all'interno di un confronto che troppo spesso assume i caratteri di una sterile disputa ideologica viziata dall'assunzione di premesse ritenute indiscutibili e inconciliabili. Per fare finalmente chiarezza sulla questione occorre riesaminare le posizioni in gioco, a partire dalla teoria darwiniana, di cui molti parlano come di una verità incrollabile quando al più può essere una delle diverse ipotesi evoluzioniste. L'autore giunge infine a esplorare l'ipotesi del 'disegno intelligente', la sola, secondo respinti, in grado di tenere debitamente conto delle istanze della fede e delle ragioni della scienza.