Cosa succede se, giunta a tarda sera alla corte di re artù per chiedere aiuto, una damigella in difficoltà, lady elaine du mont, si deve accontentare dell'unico cavaliere ancora disponibile? E se questo cavaliere, oltre a essere un po' in là con gli anni, con i capelli grigi e le ginocchia scricchiolanti, non è nemmeno uno dei famosi cavalieri della tavola rotonda, ma solo uno di quelli relegati alla tavola zoppa, la tavola mai raccontata da poeti e cantastorie, quella rettangolare, posta nell'angolo più buio della sala grande di camelot? Be', ci si accontenta, appunto, tanto non c'è alternativa, e sir humphrey, dal canto suo, è ben felice di rimettersi in sella. Nel frattempo un'altra damigella, martha di puddock, è in fuga: scappa dal matrimonio che le è stato imposto con l'odioso principe edwin di tuft. L'incontro con la sostituta della signora del lago (quella vera, manco a dirlo, se n'è andata da qualche parte con merlino) la obbliga a impegnarsi però in un'altra impresa: ritrovare il fratello a lungo creduto morto. Tra unicorni, spade magiche, elefanti, un insolito gigante nano e un fantomatico cavaliere nero, le due storie si intrecciano creando equivoci e situazioni esilaranti, nel segno della migliore tradizione inglese, in un romanzo che ripropone in modo originale il grande ciclo di leggende legate a re artù e alla tavola rotonda.