Il grande fiume si snoda nella pianura tra alberi secolari, barche e ponti, indifferente ai pesci mostruosi che popolano le sue acque e all'orrore che un giorno si sprigiona sulle sue sponde. Un brutale ritrovamento segna l'inizio della nuova indagine dell'ispettore remo jacobi, uomo di cinquant'anni disilluso, divorziato e senza figli. O così dice. Vive con l'anziano padre rumeno in un borgo rurale e il suo curriculum di poliziotto è ormai composto di casi che ha scelto deliberatamente di affossare. È convinto che un velo di male puro si sia sovrapposto alla realtà quotidiana e si è rifugiato nella misantropia per sopravvivere a un mondo che percepisce sempre più incomprensibile e ostile. Ma di fronte all'ennesima, insulsa atrocità, jacobi si ribella e lungo quelle rive antiche e lussureggianti comincia a combattere una lotta che ha origini lontane: nei deserti della somalia teatro di guerra di mercenari disposti a tutto, e nell'europa dell'est dove altre violenze hanno piegato definitivamente la logica del vivere civile. Fino ad approdare in una più vicina ma non meno torbida metropoli, dove ad aspettare jacobi ci sono una donna e la possibilità di un sentimento che forse potrebbe riscattarlo.