Luigi xiv non ha ancora compiuto cinque anni quando, alla morte del padre, viene proclamato re di francia. Lo attende un lunghissimo regno durante il quale incarnerà l'essenza stessa della monarchia assoluta e conoscerà amori tempestosi per donne di straordinario fascino e temperamento. Ma l'infanzia è tutt'altro che facile per il futuro re sole: un bambino taciturno e ipersensibile, che deve sempre ricordarsi di essere un sovrano e non può abbandonarsi alle emozioni come chiunque altro, perché gli occhi di tutti sono puntati su di lui. Neppure al capezzale dell'adorata madre, la potente anna d'austria, ormai consumata da un male incurabile, può scoppiare in lacrime come vorrebbe. Come se non bastasse, luigi xiv è costretto a imparare prima del tempo che deve guardarsi dalle insidie della nobiltà e dalle ambizioni del cardinale mazzarino: un uomo dalla voce melodiosa e dallo sguardo velato, ma avido e rapace, dal quale comunque apprende l'arte del governo, proprio mentre alla corte arrivano segnali dell'instabilità popolare, subdolamente alimentata dalla fronda. Chi regna è sempre solo, non può avere fiducia in nessuno se non in dio, l'unico a essergli superiore e con il quale può dialogare. Da questa consapevolezza luigi xiv trae forza per tener fede al senso della propria missione che coltiva fin da bambino e che, una volta adulto, lo indurrà a imporsi per assumere nelle proprie mani le redini della francia. Passioni, intrighi politici, vita mondana e conflitti si intrecciano in questo romanzo.
L'autore ricostruisce la storia dell'uomo che ha creato l'impero che dominò il mondo per oltre quattro secoli. Al di là dell'anedottica che lo vede vincitore di vercingetorige o amante di cleopatra, brillante scrittore e abile oratore, giulio cesare emerge per la sua abilità politica e militare e per l'eccezionale impresa che lo condusse a conquistare l'intero bacino del mediterraneo, dalla spagna all'asia, dall'egitto alle coste africane, nonostante le difficoltà dovute ai delicati equilibri politici e alla guerra civile con pompeo. Ma la sua visione politica, che attraverso la riforma della proprietà della terra e una redistribuzione più equa delle ricchezze, avrebbe portato ad un nuovo sistema sociale lo resero solo e vulnerabile.