Ogni anno, da più di vent'anni, centinaia di studenti affollano il teatro del campus di harvard per seguire il corso di introduzione alla filosofia politica e morale di michael sandel. Il segreto di questo successo sta nella straordinaria capacità di sandel di collegare i grandi interrogativi della filosofia politica alle questioni più scottanti del nostro tempo. Il libro nasce di lì, da queste leggendarie lezioni. È una ampia e appassionata esplorazione del ruolo e del significato della giustizia nella società contemporanea e un invito ai lettori di qualunque convinzione politica a ragionare sulle controversie e sui dilemmi etici del nostro tempo mettendosi in gioco, considerandole parte di un rinnovato impegno civile. Sandel ci chiede di mettere sotto esame le nostre convinzioni e di trovare risposte 'nostre' alle scelte cui siamo chiamati come membri di una comunità. Quali obblighi abbiamo l'uno verso l'altro come cittadini? È giusto che il governo tassi i ricchi e aiuti i poveri? Il libero mercato è equo? Esistono situazioni in cui dire la verità è sbagliato? Esiste una circostanza in cui uccidere sia giusto? Possiamo accettare che uno stato legiferi in tema di moralità? I diritti del singolo possono essere in conflitto con quelli del bene comune? E ancora: aborto, suicidio assistito, matrimonio tra persone dello stesso sesso, dissenso, servizio militare.
Spendereste qualcosa in più per saltare una coda? Accettereste dei soldi per farvi tatuare il corpo con messaggi pubblicitari? È etico pagare le persone perché sperimentino nuovi farmaci pericolosi o perché donino i loro organi? E che cosa dire dell'assumere mercenari per combattere le nostre guerre? O del comprare e vendere il diritto di inquinare? O del mettere all'asta le ammissioni alle università d'élite? O ancora del vendere il diritto di soggiorno agli immigrati disposti a pagarlo? Non c'è qualcosa che non funziona in un mondo dove tutto è in vendita? Negli ultimi decenni, i valori del mercato sono riusciti a soppiantare logiche non di mercato in quasi ogni ambito della vita: la medicina, l'educazione, il governo, la legge, l'arte, gli sport, persino la vita familiare e le relazioni personali. Quasi senza accorgercene, sostiene sandel, siamo così passati dall'avere un'economia di mercato all'essere una società di mercato. In
Spendereste qualcosa in più per saltare una coda? Accettereste dei soldi per farvi tatuare il corpo con messaggi pubblicitari? È etico pagare le persone perché sperimentino nuovi farmaci pericolosi o perché donino i loro organi? E che cosa dire dell'assumere mercenari per combattere le nostre guerre? O del comprare e vendere il diritto di inquinare? O del mettere all'asta le ammissioni alle università d'élite? O ancora del vendere il diritto di soggiorno agli immigrati disposti a pagarlo? Non c'è qualcosa che non funziona in un mondo dove tutto è in vendita? Negli ultimi decenni, i valori del mercato sono riusciti a soppiantare logiche non di mercato in quasi ogni ambito della vita: la medicina, l'educazione, il governo, la legge, l'arte, gli sport, persino la vita familiare e le relazioni personali. Quasi senza accorgercene, sostiene sandel, siamo così passati dall'avere un'economia di mercato all'essere una società di mercato. In 'giustizia', sandel si era dimostrato un maestro nell'illustrare con chiarezza e vivacità i complessi dilemmi morali con cui dobbiamo confrontarci nella vita quotidiana. Ora, in questo nuovo libro, affronta una delle massime questioni etiche del nostro tempo e suscita un dibattito finora assente nella nostra epoca ossessionata dai soldi: qual è il giusto ruolo dei mercati in una società democratica e come si fa a tutelare i beni morali e civili che i mercati non rispettano e che i soldi non possono comprare?