Dopo musica rock da vittula, bestseller mondiale e vincitore del premio august, mikael niemi torna alle sue radici lapponi con un giallo storico che ricorda il nome della rosa di umberto eco e lila di marilynne robinson. 'la prosa di mikael niemi risuona di meraviglia e coraggio. Ogni personaggio è un'epopea in miniatura' - the new yotk times 'mikael niemi: il nick hornby scandinavo' - corriere della sera 'uno scrittore straordinario: spassoso, ribelle, osceno' - the observer lars levi laestadius è un carismatico pastore di origini sami, esperto botanico e fondatore di un movimento religioso revivalista che a metà '800 si diffonde a macchia d'olio tra la gente del tornedal, nell'estremo nord della svezia e della finlandia. Jussi è il suo fedele compagno e discepolo, un ragazzo sami che laestadius ha adottato, salvandolo dalla miseria e insegnandogli tutto sulle piante e sulla natura (ma anche a leggere, scrivere e, non meno importante, ad amare e temere dio). Nell'estate del 1852 nel villaggio di kengis, jussi e il pastore sono chiamati d'urgenza da una famiglia di contadini della zona perché una ragazza che badava alle mucche è scomparsa nella foresta. Pochi giorni dopo viene ritrovata uccisa e la gente del posto subito sospetta di un orso. Lo sceriffo brahe è pronto a offrire una ricompensa per catturare l'animale, ma il predicatore trova altre tracce che indicano un assassino assai peggiore ancora in libertà, e insieme a jussi s'improvvisa detective, ignaro del male che lentamente si sta avvicinando a lui e che minaccia di distruggere la sua azione di rinnovamento spirituale. Con la scrittura audace e ingegnosa che lo contraddistingue, capace di intessere poesia e humour tagliente, mikael niemi costruisce un giallo storico appassionante e visionario e s'interroga sulle grandi questioni filosofiche della vita, calandoci nel cuore di una piccola comunità ferita da grandi eventi ai margini artici del mondo. Cucinare un orso segna il ritorno del grande narratore svedese ed è diventato un piccolo caso editoriale internazionale alla ultima fiera di francoforte, in corso di pubblicazione in quindici paesi.
È la fine degli anni settanta, quando le strade di pajala, piccola cittadina del tornedalen, all'estremo nord della svezia, vengono asfaltate. Insieme all'asfalto arriva una novità ben più dirompente e pericolosa: la musica pop. Per il giovane matti e il suo taciturno amico niila inizia una nuova vita, anche se loro ancora non lo sanno. Tra qualche anno la musica diventerà la loro insostituibile via d'uscita dall'isolamento, dalla storica mancanza d'identità della loro regione, sospesa tra svezia e finlandia.
Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio martin udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da stoccolma, la detective therese fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell'estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come esaias, indiziato numero uno, therese ha una sola certezza: l'omicidio ha a che fare con il menkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d'identità, che da oltre un secolo ha l'amo svedese conficcato nella spina dorsale. Suspense nera e atmosfere alla fratelli coen in un poliziesco crudo, lirico, irriverente, che si cala nel cuore ferito di un popolo con l'ironia e il potere visionario della grande scrittura.
Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio martin udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da stoccolma, la detective therese fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell'estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come esaias, indiziato numero uno, therese ha una sola certezza: l'omicidio ha a che fare con il menkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d'identità, che da oltre un secolo ha l'amo svedese conficcato nella spina dorsale. Suspense nera e atmosfere alla fratelli coen in un poliziesco crudo, lirico, irriverente, che si cala nel cuore ferito di un popolo con l'ironia e il potere visionario della grande scrittura.