Essere coreani nel giappone del xx secolo è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare. «una storia travolgente che parla di resilienza e compassione umana» – barack obama«in questo romanzo travolgente nessuna storia individuale è troppo piccola per essere illuminata» – the new york timescorea, anni trenta. Quando sunja sale sul battello che la porta in giappone, il suo paese, la corea, è colpito a morte dall'occupazione giapponese. Tradita dall'uomo che l'ha fatta innamorare e da cui aspetta un figlio, per non coprire di vergogna la locanda che dà da vivere a sua madre, sunja lascia la sua casa, al seguito di un giovane pastore che si offre di sposarla. Ma anche il giappone si rivelerà un tradimento: quello di un paese dove non c'è posto per chi, come lei, viene dalla penisola occupata. Perché essere coreani nel giappone del xx secolo è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare.