Finalista del man booker prize 2017. «'exit west' è una tale sberla emotiva che continuerete a pensarci per giorni. Perché hamid non vi sta soltanto raccontando una storia, vi sta chiedendo in che mondo volete vivere. » - the bookseller «straordinario» - zadie smith «un romanzo denso di forza simbolica e di trovate fantasiose, una grande metafora del nostro tempo. » - la stampa. «nel monologo ipnotico del 'fondamentalista riluttante' lo scrittore pakistano ha raccontato le mille sfumature della diffidenza scatenata dagli attentati dell'11 settembre, nelle 'civiltà del disagio' ha raccolto articoli su diversi aspetti dell'incontro-scontro tra civiltà. Il suo prossimo romanzo è la storia di una giovane coppia, saeed e nadia, in fuga da un paese devastato dalla guerra civile che supera ogni confine - reale e fantastico - in cerca di un posto dove essere felice. Il titolo, 'exit west', indica con chiarezza quale direzione prende la loro ricerca della felicità. » - angela codacci pisanelli, l'espresso. Nadia e saeed vogliono tenere in vita il loro amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Si narra, però, che esistano porte misteriose che conducono dall'altra parte del mondo, verso una nuova speranza. Mohsin hamid ha scritto un romanzo tenero e spietato, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. 'exit west' è un libro venuto dal futuro per dirci che nessuna porta può più essere chiusa. «in una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiù in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un'aula scolastica e non le parlò». Saeed è timido e un po' goffo con le ragazze: cosí, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente nadia, ci metterà qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Ma la guerra che sta distruggendo la loro città, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all'infiammarsi degli scontri, nadia e saeed si scopriranno innamorati. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l'unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un'altra parte. Inizia così il viaggio di nadia e saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, mohsin hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. In un certo senso hamid ha ripetuto per l'oggi quello che i classici dell'ottocento, ad esempio guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l'universale della storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, l'esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell'umano. Hamid ha scritto un romanzo di attualità sconvolgente, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. Con exit west, mohsin hamid ha scritto il suo capolavoro.