Dopo due splendidi destini, torna nadia hashimi, scrittrice amata da khaled hosseini, con una vivida, indimenticabile storia di amicizia femminile e sorellanza, che illumina le esistenze delle donne nascoste dell'afghanistan. «uno specchio della bellezza gloriosa ed enigmatica dell'afghanistan di oggi e delle sue battaglie. » - khaled hosseini, autore de il cacciatore di aquiloni «una storia potente, che racconta di donne forti e piene di dignità, in un mondo di uomini che hanno da tempo perso ogni onore. » a volte due donne, insieme, possono più di un intero mondo di uomini. È un giardino piccolo, quello di zeba, con un cespuglio di rose in un angolo, ma è il suo giardino. E mai avrebbe immaginato di trovarvi, in un mattino di sole, il corpo senza vita di suo marito. E così proprio lei, moglie innamorata e madre generosa, si ritrova accusata di aver compiuto il crimine che rovinerà per sempre la sua famiglia. È così che funziona, in afghanistan. Zeba, per lo shock, non è in grado di spiegare dove fosse quando l'omicidio è stato compiuto: e, in un attimo, diventa lei l'unica colpevole possibile. Colpevole di avere, forse, ucciso suo marito, ma soprattutto di non aver saputo badare a lui, come se aver perso per sempre l'uomo che amava fosse una sua colpa. Arrestata e imprigionata, zeba finisce così nella