La giovane miriam sta scontando una condanna a vita in siberia per aver partecipato ai moti rivoluzionari del 1905. Non è stata giustiziata perché incinta, ma la bambina le è stata strappata appena nata. Le parole sono l'unica eredità che può lasciare a quella figlia che non conoscerà mai e che non potrà mai conoscerla. Miriam comincia così a scrivere la propria storia: l'infanzia nel piccolo villaggio di ebrei in bielorussia, la tragedia della morte della madre, il mistero che avvolge la vita dei suoi genitori e l'incontro con tisla, una donna forte e solitaria che si prende cura di lei.