'quella penna che non ho visto è l'emozione più forte e la curiosità intellettuale più intensa della lunga giornata. E quando rientriamo in albergo sento di avere in mano il capo di una lenza che a tirarla, piano piano dall'europa mi farà passare la porta verso la russia'. 'quella penna' è la penna che goethe donò a puskin, e della quale non si trova traccia. Parte così, da un filo sottile che si dipana, da una traccia d'inchiostro fantasma, una 'indagine narrativa' tra viaggi e ricordi, letture e suggestioni, incontri e ricordi familiari, nel mito della grande russia. Alla ricerca 'di un dono, di un omaggio, di un'eredità poetica, di un sentimento, di una scintilla vitale'.
Le chiacchere della provincia, l'andamento di un mondo chiuso e cocciuto, gli amori e i tradimenti fanno da sfondo alla lotta tragicomica di un piccolo intellettuale di provincia contro gli angusti limiti del suo orizzonte, in un contrasto sempre più stridente con le drammatiche realtà di un 'fuori' altro e lontano. Protagonista è un ex professore in pensione che recensisce la narrativa italiana su un giornale del ponente ligure, un dimesso travet della cultura che ogni mattina recita versi incompresi ai concittadini bottegai, che dopo una bevuta e una nuotata legge i libri e ci riflette e ci si arrabbia. Intanto scoppia la guerra in iraq, la solitudine incombe e la famiglia s'incrina, ma lui rimane testardamente attaccato alla sua vita di carta.
Le chiacchere della provincia, l'andamento di un mondo chiuso e cocciuto, gli amori e i tradimenti fanno da sfondo alla lotta tragicomica di un piccolo intellettuale di provincia contro gli angusti limiti del suo orizzonte, in un contrasto sempre più stridente con le drammatiche realtà di un
Sono i profumi del vino e della terra, prima di tutto, a dirci che questa è una storia di langa. Poi l'ombrosità di una donna fragile e fiera, le curve tortuose delle colline, un debito di gioco, un duello all'ultimo bicchiere. In questa storia delicata e struggente, fatta di solitudini che s'incontrano e di sapori che vengono da lontano, la penna lieve e felice di nico orengo riesce a raccontare le ferite che la vita incide negli animi e nei luoghi, l'eco del passato che rimbalza su un futuro sconosciuto, la difficile arte di non perdersi mai completamente.