Si chiama martin latour quiros e viene da un porto della normandia. È ossessionato dal dolore, anche perché è insensibile al male fisico, vuole scoprirne il segreto. Emarginato fin dalla nascita a causa del suo aspetto deforme, ha trovato rifugio da un impagliatore di animali che gli ha insegnato il mestiere e lo ha iniziato all'anatomia. Ma latour non si è fermato, ha continuato la sua ricerca, oltre ogni limite, fino all'incontro con il marchese de sade, di cui è diventato il valletto, lo scrivano, l'interlocutore, il doppio. Fra realtà e finzione, racconto mitico e ritratto psicologico, questo romanzo esplora il cuore della sofferenza e della crudeltà, offrendo una sottile riflessione sul confine tra bene e male.