Parte di una grande trilogia che comprende anche gli ecclesiastici e tempi antichi nel villaggio di plodomasovo, una famiglia decaduta è uno dei capolavori della letteratura russa dell'ottocento. Lo stesso leskov lo riteneva il suo romanzo più maturo e senz'altro il più vicino al suo cuore. «allora chiese che fosse consegnato a cercev un importante quesito che aveva scritto affinché lui le rispondesse, sempre per lettera, promettendo in cambio cento monete d'oro per ciascuna parola. I fraticelli gli consegnarono il messaggio; ed egli, che non aveva più scritto una riga dal giorno del suo esilio, prese una matita e, senza leggere la domanda, vergò la risposta: 'agisci come credi, te ne pentirai comunque'» 'una famiglia decaduta', scritto nel 1874, è forse il romanzo in cui leskov riconosce più chiaramente l'attimo tremendo che lega la gioia allo sconforto, quando la felicità si comincia a fare desiderio e timore. E' l'esistenza nella sua pienezza, la semplicità assoluta degli uomini a raccontare come la vita, quanto più ricolma, già decada e dia conto di una fatica ineluttabile, dello sconforto per ciò che deve fallire. E' proprio questa verità, ripetuta in filigrana, pagina dopo pagina, a commuovere i lettori.
Su un battello che naviga sul lago ladoga, il 'viaggiatore incantato', dalla 'gradevole e manierata voce di basso' racconta le peripezie della sua esistenza: avventure mai cercate che sembrano precipitare su di lui come eventi della natura. Storie dove entrano ed escono di scena vagabondi e prostitute, padroni e mercanti, principi e cavalieri nomadi. Storie che assomigliano ad un pulviscolo vorticoso.