Vincitore premio bancarella 1998i giovani lo ostentano sulle magliette come simbolo di lotta e utopia. Per i meno giovani rappresenta l'araldo dell'antimperialismo e della rivoluzione latinoamericana. Nella storia del novecento, nessuno più di ernesto che guevara ha saputo incarnare l'idea di giustizia sociale e le speranze di riscatto. E nessuno più di paco ignacio taibo ii ha saputo raccontare la sua storia. Il saggiatore ripropone 'senza perdere la tenerezza', la biografia del che più letta e apprezzata nel mondo, frutto di un lavoro di ricerca quasi ossessivo, che ha attinto a tutte le pubblicazioni più recenti, ai documenti declassificati della cia, a lettere, poesie, diari, appunti del che rimasti inediti per decenni, alle testimonianze di compagni e nemici, alle immagini più intime e rare. Con la sua abilità di romanziere, in equilibrio tra obiettività e partecipazione, taibo restituisce in tutte le sue sfumature una vita da epopea: dalla giovinezza nomade e ribelle alle imprese della rivoluzione castrista, dall'esperienza di governo in una cuba assediata dagli stati uniti alla tragica fine sui monti della bolivia. Oltre l'icona, il che è svelato con la sua tenacia e il suo idealismo, le idiosincrasie, le letture preferite, le passioni sportive, gli accessi d'asma, i suoi amori e i suoi innamoramenti intellettuali: marx, rosa luxemburg, lenin, trockij e mao, ma anche sarmiento, martí, bolívar: sartre, neruda, kipling, calvino. Una storia di gesta eroiche e di piccoli gesti quotidiani. La storia di un mito e il ritratto di un uomo, vagabondo, temerario e romantico, un uomo convinto che «bisogna essere duri senza perdere la tenerezza».