Nel diciottesimo secolo visse in francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Si chiamava jean-baptiste grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de sade, saint-just, fouché, bonaparte, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
Se c'è una cosa inconcepibile è un'orchestra senza contrabbasso. Si può quasi dire che l'orchestra - siamo alla definizione - comincia a esistere soltanto quando c'è un contrabbasso. Ci sono orchestre senza primo violino, senza fiati, seza timpani e trombe, senza tutto. Ma non senza contrabbasso. Quello che vuole dimostrare suskind, è che il contrabbasso è di gran lunga lo strumento più importante dell'orchestra. Anche se non sembra.