Durante le magiche notti d'estate in cui i pipistrelli sorvolano il torrente al chiaro di luna, un padre e un figlio vanno a pesca di anguille ed escogitano sempre nuovi metodi per mettere le mani su questa creatura degli abissi, del buio e del fango, per catturare il suo corpo viscido e guizzante e guardare nei suoi occhi nerissimi. Dandole la caccia imparano a conoscersi, a cementare un rapporto fatto soprattutto di silenzi, ma anche di rispetto e complicità. La sfida con l'animale più sfuggente di tutti insegna al ragazzo a fare della natura una maestra, una guida. Nel ricordo di suo padre e delle tante cose rimaste fra loro non dette, patrik svensson racconta una storia di formazione sullo sfondo di un mistero che per millenni ha affascinato pensatori, scienziati, esploratori: da chi, come aristotele, dell'anguilla ha studiato l'origine, l'essenza e le sorprendenti metamorfosi - essere anfibio, serpente di mare, pesce d'acqua salata o dolce - a un giovanissimo freud che si è dedicato con ostinazione allo studio dei suoi meccanismi riproduttivi; fino ai biologi che hanno scandagliato gli oceani per seguire le sue migrazioni dal mar dei sargassi ai fiumi d'europa e d'america, e ritorno. E oggi il rischio dell'estinzione accomuna il destino di questo animale a quello dell'uomo, facendone un simbolo dell'emergenza ambientale. 'nel segno dell'anguilla' è un libro che esula da ogni genere: memoir, racconto naturalistico, riflessione su un viaggio che è insieme scoperta e ritorno alle origini. E che inevitabilmente ci riporta a noi, e agli interrogativi irrisolti del viaggio che è la nostra vita.