Cantrice della new york anni sessanta e della borghesia colta di manhattan, come degli orizzonti caraibici in cui è cresciuta, nel 1990 paula fox ha dato alle stampe il suo ultimo romanzo 'ii dio degli incubi' dedicandolo al sud degli stati uniti. È il 1941 e helen bynum, ventitré anni, per la prima volta lascia lo stato di new york sulle tracce della zia lulu, un'anziana attrice che vive rintanata a new orleans. Intraprende così un viaggio iniziatico verso sud, fino ai polverosi incanti 'della città del jazz' dove, tra le strade del french market o gli artisti della bohème, helen arriverà a sacrificare al 'dio degli incubi' la propria innocenza e i propri sogni. Ormai universalmente riconosciuta, insieme a joyce carol oatcs e ad alice munro, come una delle più importanti voci della narrativa di lingua inglese, paula fox torna con la storia di una formazione e di una perdita, della loro realtà ultima, dei loro coni d'ombra.
Luisa de la cueva nasce negli anni trenta in un piccolo villaggio sull'isola caraibica di san pedro, dove trascorre la sua infanzia. Dopo i primi anni passati nella piantagione di canna da zucchero dove sua madre è a servizio, si troverà poco più che adolescente ad abbandonare il conforto di una vita genuina per seguire i sogni di ricchezza e prosperità che new york simboleggia per la sua famiglia. Ma una volta lì i de la cueva sono costretti ad abitare tra scantinati e squallidi appartamenti e la società americana con le sue spietate regole si rivela così lontana dall'umanità e dal senso di solidarietà che regnavano a san pedro. I ricordi degli anni felici riaffiorano continuamente nella memoria di luisa che accetta di lavorare come domestica con l'unico sogno di tornare presto nella sua amata isola. Lavorare a servizio nelle ricche case della borghesia newyorchese, di cui la fox restituisce feroci e puntuali affreschi, le permette di guadagnare abbastanza ma anche di entrare in contatto con altri immigrati che cercheranno di coinvolgerla nel neonato movimento per i diritti civili. E, proprio nel pieno delle battaglie sociali, mentre quelli come lei cercano di affrancarsi da una condizione di inferiorità e sfruttamento, luisa rimane estranea a qualunque forma di riscatto e vagheggia un ritorno alla purezza della sua terra. Un ritratto della società americana della metà del secolo scorso, che svela tutti i tesori che si nascondono nei diseredati.
Luisa de la cueva nasce negli anni trenta in un piccolo villaggio sull'isola caraibica di san pedro, dove trascorre la sua infanzia. Dopo i primi anni passati nella piantagione di canna da zucchero dove sua madre è a servizio, si troverà poco più che adolescente ad abbandonare il conforto di una vita genuina per seguire i sogni di ricchezza e prosperità che new york simboleggia per la sua famiglia. Ma una volta lì i de la cueva sono costretti ad abitare tra scantinati e squallidi appartamenti e la società americana con le sue spietate regole si rivela così lontana dall'umanità e dal senso di solidarietà che regnavano a san pedro. I ricordi degli anni felici riaffiorano continuamente nella memoria di luisa che accetta di lavorare come domestica con l'unico sogno di tornare presto nella sua amata isola. Lavorare a servizio nelle ricche case della borghesia newyorchese, di cui la fox restituisce feroci e puntuali affreschi, le permette di guadagnare abbastanza ma anche di entrare in contatto con altri immigrati che cercheranno di coinvolgerla nel neonato movimento per i diritti civili. E, proprio nel pieno delle battaglie sociali, mentre quelli come lei cercano di affrancarsi da una condizione di inferiorità e sfruttamento, luisa rimane estranea a qualunque forma di riscatto e vagheggia un ritorno alla purezza della sua terra. Un ritratto della società americana della metà del secolo scorso, che svela tutti i tesori che si nascondono nei diseredati.
Alla vigilia del loro viaggio in africa, laura maldonada clapper e suo marito, desmond, si trovano in una stanza d'albergo di new york. Sorseggiano scotch e soda, mentre aspettano l'arrivo dei loro tre ospiti: clara, la figlia di laura, frutto del suo precedente matrimonio; carlos, l'eccentrico fratello di laura; e peter, un melanconico editor che laura non vede da anni. Quella che doveva essere una tranquilla festa, però, si trasforma presto in un'acida, claustrofobica pentola a pressione, in cui rancori familiari mai assopiti scivolano lentamente in superficie a minacciare i cinque personaggi. Sin dall'inizio è laura che manovra il crescendo di allusioni e di ostilità con crudeltà imperiale, gestendolo con abilità e astuzia.
New york, fine anni sessanta. Otto e sophie bentwood sono una tranquilla coppia di mezza età della borghesia americana. Un pomeriggio, mentre sono nel salotto di casa, fa l'ingresso nella loro vita un gatto randagio al quale sophie, contro il parere del marito, dà del latte. Da questa scena iniziale, e dalla apparentemente trascurabile ferita inferta dal gatto a sophie, si dipana quella che pagina dopo pagina, minuto dopo minuto, diventerà per i bentwood una sorta di piccola e misteriosa tragedia che metterà in discussione il senso stesso del loro matrimonio e dell'intera loro vita.