«vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest'abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. » «forse c'è inconsciamente in me un aspetto poematico. Un po' come in biglietti agli amici. Vorrei fare altri libri come questo. Prose concluse in poche righe, che abbiano un loro suono, una loro voce»: così diceva tondelli in una delle ultime interviste, poco prima di scegliere di farlo diventare non più solo un libro per
Con 'un weekend postmoderno' tondelli ha elaborato il suo romanzo critico sugli anni ottanta, una lunga narrazione a scenari che racconta le mode e la musica, le nuove tendenze artistiche e letterarie, le scoperte e gli entusiasmi, la vitalità della provincia italiana in questo decennio. Per la sua ricchezza, per la presa diretta che anima la scrittura tondelliana, negli anni, 'un weekend postmoderno' è stato considerato un libro cult per le nuove generazioni. Tondelli così lo ha definito: 'un weekend postmoderno è un viaggio, per frammenti, reportage, illuminazioni interiori, riflessioni, descrizioni partecipi e dirette, nella parte degli anni ottanta più creativa e sperimentale. '
«il mare, il mare! Io non posso fermarmi qui, ho il mio odore da seguire, devo correre, l'autostrada mi aspetta. » altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale («con formula ampia»), è stato giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. Nel descrivere il libro, tondelli preferiva utilizzare la definizione di
''camere separate' è uno straordinario e felice romanzo d'amore e di morte, di nostalgia e maturità, di impotenza e grandezza, nel quale riconosciamo la cisi del nostro tempo e le sue misteriosi ragioni. ' (cesare de michelis)
Un giornalista milanese scende in riviera per il suo primo incarico importante e viene travolto da una girandola ossessiva di fatti e personaggi. Nella infuocata estate riminese, dominata dal gusto frenetico del divertimento (e magari di perversi piaceri), le storie di un suonatore di sax, di uno scrittore in crisi, di un gruppo di travestiti giocosi e molte altre ancora si intrecciano con la vita quotidiana di chi popola i locali, i caffé, le spiagge, le discoteche.
La sigla pao, che sta per picchetto armato ordinario, evoca l'esperienza della caserma, punto di partenza di un romanzo in cui tondelli intreccia sapientemente i fili di una trama ora sentimentale ora comica, e sempre sorretta da una vivacissima invenzione linguistica. Di fatto pao pao narra le storie amorose e poco marziali che travolgono una compagnia di giovani durante l'anno di servizio militare. Al grigiore dell'apparato burocratico e militare questi giovani oppongono una vitalità a volte sfrenata riuscendo ad attraversare indenni le istituzioni nonostante le infrazioni ai codici disciplinari e una più o meno larvata resistenza alla sottomissione.