Beirut, 1948. Louis pelletier e sua moglie angèle sono emigrati da molti anni in libano e hanno avuto quattro figli. Negli anni venti louis ha acquistato un modesto saponificio trasformandolo nel
Alain delambre ha cinquantasette anni, una moglie e due figlie ormai adulte. Una vita passata a lavorare come responsabile delle risorse umane. Poi la crisi, il licenziamento, la disoccupazione. Un lavoretto per tentare, con scarso successo, di far quadrare i conti. E all'orizzonte la seconda chance, quella che può ridare un senso a tutto. Un nuovo lavoro, che sembra ritagliato sul suo percorso professionale. Da non crederci, alla sua età. Alain però ci crede, vuole crederci. Ed è grazie a questo ritrovato ottimismo che alain inizia a scivolare in una serie di situazioni poco chiare che inizialmente sottovaluta. L'uomo è pronto a tutto pur di riconquistare la vita che ha perso, pur di riuscire a tirare su la testa e a guardare di nuovo le figlie negli occhi. È pronto anche ad allontanarsi dall'amata moglie nicole, quando lei inizia a porre troppe domande. Che alain, come test da superare per essere assunto, partecipi a un finto sequestro di persona, organizzato per mettere alla prova i quadri di una grande azienda, per lei non è accettabile. Ma il signor delambre è un uomo che non vuole diventare l'ennesima vittima della crisi, vuole lavorare, e il lavoro è pronto a prenderselo, se necessario, anche a mano armata. Pierre lemaitre trae spunto da un fatto di cronaca per scrivere un noir in cui la realtà della disoccupazione diventa una storia di violenza, psicologica e fisica.
In questo gustoso e cattivissimo gioco al massacro in puro stile tarantino, pierre lemaitre dà il meglio di sé con il suo spirito caustico, brillante e impietoso. Scritto nel 1985 e inedito, il serpente maiuscolo è il suo primo noir e, nelle sue intenzioni, l'ultimo che pubblicherà e con il quale desidera dare l'addio al genere. Mathilde perrin ha sessantatré anni, è vedova e abita con il suo dalmata in una villetta a melun, non lontano da parigi. Nessuno mai sospetterebbe che dietro quella donna elegante, curata e un po' sovrappeso si nasconda un sicario. Implacabile, precisa, addestrata fin dalla prima giovinezza, mathilde non sbaglia un colpo e porta a termine a sangue freddo tutti i compiti che il comandante – suo superiore ai tempi della resistenza – le affida.
Una rapina a mano armata. Una sola testimone scampata per miracolo. Un assassino sanguinario che la vuole uccidere. Il nuovo caso del commissario camille verhoeven. Anne forestier sta entrando in una gioielleria in pieno centro a parigi, quando improvvisamente fanno irruzione dei rapinatori che la picchiano selvaggiamente e la sfigurano. La donna, quasi ridotta in fin di vita, riesce a sfuggire per miracolo e viene trasportata d'urgenza in ospedale. E' l'unica testimone e ha visto in faccia il suo aggressore. Anne forestier non è una donna qualunque: è difatti l'amante del commissario verhoeven, straordinario protagonista del romanzo 'alex', che anni prima aveva perso la moglie per mano di un temibile assassino seriale. Sconvolto, verhoeven si getta anima e corpo in questa nuova indagine che è per lui a tutti gli effetti una questione personale. La caccia al colpevole si fa sempre più drammatica soprattutto perchè anne è in pericolo: il rapinatore, uomo di rara ferocia, è deciso a trovare la donna e a ucciderla per non essere scoperto e condannato. Verhoeven capisce subito di chi si tratta, conosce bene le sue abitudini e le sue malefatte, mentre ignora molte cose di anne. Ciò che segue è un faccia a faccia drammatico tra i due e anne è la posta in gioco. Toccato profondamente nel suo intimo, verhoeven diventa un uomo violento ed implacabile, fino a sacrificare tutti i suoi principi. Ma in realtà in questa storia chi è il cacciatore e chi la preda?
'un romanzo magnifico. Una scrittura splendida, dura, efficace come un pugno in faccia. Leggete questo libro grandioso e rimarrete stupefatti. ' l'express sopravvissuti alla carneficina della grande guerra, nel 1918 albert e Édouard si ritrovano emarginati dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul campo di battaglia da Édouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Dopo il congedo, condannati a una vita grama da esclusi, decidono di prendersi la loro rivincita inventandosi una colossale truffa ai danni del loro paese ed ergendo il sacrilegio allo status di opera d'arte. Affresco di rara potenza evocativa, ci rivediamo lassù è il romanzo appassionante e rocambolesco che racconta gli affanni del primo dopoguerra, le illusioni dell'armistizio, l'ipocrisia dello stato che glorifica i suoi morti ma si dimentica dei vivi, l'abominio innalzato a virtù. In un'atmosfera crepuscolare e visionaria, pierre lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta con un talento e una maestria impressionanti, inserendosi a pieno titolo nella tradizione di quei romanzieri capaci, da dumas a victor hugo, di fondere la passione che si sprigiona dalle grandi storie con l'eccellenza letteraria.
Mentre cammina per le strade di parigi, alex, una giovane donna di trent'anni, viene seguita da uno sconosciuto che, dopo averla aggredita e picchiata selvaggiamente, la carica su un anonimo furgone bianco facendo perdere le sue tracce. Portata in un magazzino abbandonato, la ragazza viene rinchiusa in una gabbia di legno appesa a due metri da terra. Per lei non c'è via d'uscita: non sa dove si trova, né cosa voglia quell'uomo che non le rivolge mai la parola. I giorni passano tra mille sofferenze. Piegata dentro quella gabbia che non le permette il minimo movimento, in quel luogo umido e buio, alex sente che il suo destino è segnato e che nessuno verrà a soccorrerla. Ha una sola certezza: il suo rapitore vuole vederla morire. C'è però un testimone che ha assistito al rapimento, e grazie alla sua segnalazione il comandante di polizia camille verhoeven, un uomo fuori dal comune, con un tragico trascorso personale e modi formidabili, inizia a indagare sulla vicenda. Chi è il sequestratore? Perché ha architettato tutto questo? E, soprattutto, chi è davvero alex? Quando l'aguzzino viene finalmente identificato e la polizia fa irruzione nel luogo del sequestro, la gabbia è vuota. La ragazza si è volatilizzata.
Una rapina a mano armata. Una sola testimone scampata per miracolo. Un assassino sanguinario che la vuole uccidere. Il nuovo caso del commissario camille verhoeven. Anne forestier sta entrando in una gioielleria in pieno centro a parigi, quando improvvisamente fanno irruzione dei rapinatori che la picchiano selvaggiamente e la sfigurano. La donna, quasi ridotta in fin di vita, riesce a sfuggire per miracolo e viene trasportata d'urgenza in ospedale. E' l'unica testimone e ha visto in faccia il suo aggressore. Anne forestier non è una donna qualunque: è difatti l'amante del commissario verhoeven, straordinario protagonista del romanzo
Mentre cammina per le strade di parigi, alex, una giovane donna di trent'anni, viene seguita da uno sconosciuto che, dopo averla aggredita e picchiata selvaggiamente, la carica su un anonimo furgone bianco facendo perdere le sue tracce. Portata in un magazzino abbandonato, la ragazza viene rinchiusa in una gabbia di legno appesa a due metri da terra. Per lei non c'è via d'uscita: non sa dove si trova, né cosa voglia quell'uomo che non le rivolge mai la parola. I giorni passano tra mille sofferenze. Piegata dentro quella gabbia che non le permette il minimo movimento, in quel luogo umido e buio, alex sente che il suo destino è segnato e che nessuno verrà a soccorrerla. Ha una sola certezza: il suo rapitore vuole vederla morire. C'è però un testimone che ha assistito al rapimento, e grazie alla sua segnalazione il comandante di polizia camille verhoeven, un uomo fuori dal comune, con un tragico trascorso personale e modi formidabili, inizia a indagare sulla vicenda. Chi è il sequestratore? Perché ha architettato tutto questo? E, soprattutto, chi è davvero alex? Quando l'aguzzino viene finalmente identificato e la polizia fa irruzione nel luogo del sequestro, la gabbia è vuota. La ragazza si è volatilizzata.
Lo specchio delle nostre miserie chiude la straordinaria trilogia inaugurata con ci rivediamo lassù, premio goncourt nel 2013, e proseguita con i colori dell'incendio, confermando pierre lemaitre come uno dei grandi maestri della narrativa mondiale. Aprile 1940. Louise ha trent'anni. Fa l'insegnante di scuola elementare a parigi e il sabato dà una mano come cameriera al ristorante del signor jules a montmartre, dove non si parla d'altro che di quella ' drôle de guerre ', quella 'strana guerra' scoppiata da pochi mesi con l'invasione tedesca in polonia e che non si pensa possa realmente coinvolgere la francia. Nessuno dunque ha previsto la catastrofe, men che meno louise che finirà per ritrovarsi in mezzo alla strada, costretta alla fuga come milioni di altre persone in preda al panico in un paese sprofondato nel caos. Ed è proprio nel corso del drammatico esodo dalla capitale che lei potrà ricostruire la storia della sua vita e delle sue origini e scoprirà che questa guerra, proprio come tutte le altre, porta con sé un corteo grandioso e squallido di eroi e di mascalzoni. Segreti di famiglia, grandi personaggi, amori appassionati, colpi di scena, farsa e tragedia, avventure e sventure si avvicendano con rara potenza narrativa grazie a una scrittura magnifica e a una perfetta padronanza della trama.
Natale 1999. A beauval, una piccola cittadina della provincia francese, antoine, dodici anni, figlio unico di genitori separati, vive con la madre blanche, una donna rigida e opprimente, conducendo una vita piuttosto solitaria. Il padre da anni si è trasferito in germania e ha pochi contatti con lui. Antoine non lega molto con i coetanei e il suo migliore amico è ulisse, il cane di roger desmedt, il suo vicino di casa. Il giorno in cui desmedt, un uomo rozzo e brutale, uccide ulisse, antoine, sconvolto e disperato, in un accesso di rabbia cieca compie un gesto che in pochi secondi segnerà per sempre la sua esistenza. Terrorizzato all'idea di essere scoperto, antoine passa giorni di angoscia indescrivibile, immaginando scenari futuri cupi e ineluttabili. Ma, proprio quando sembra che per lui non ci sia più scampo, un evento imprevisto sopraggiunge rimettendo tutto in gioco. In 'tre giorni' e una vita pierre lemaitre ricostruisce perfettamente l'atmosfera di una piccola comunità scossa da un evento tragico, scandagliando con precisione chirurgica le pieghe dell'animo umano di fronte a un caso di coscienza talmente reale che è impossibile non chiedersi 'e se fosse successo a me? ' .