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Julien Tromeur


Classifica Libri di Roberto Alajmo

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Libri in questa classifica: 10

Pagina 1 di 1

Posizione in classifica: 1

Notizia Del Disastro

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Recente

Notizia Del Disastro
«il disastro di punta raisi del dicembre del 1978, contrariamente agli altri che in varia misura hanno coinvolto l'aeroporto di palermo, non ha come scenario un attentato o un complotto. Ha come scenario il destino. Semplicemente il destino. Paradossalmente è stato proprio questo che mi ha spinto a scrivere
Punteggio: 871
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/06/2024

Posizione in classifica: 2

L' Estate Del '78

Roberto Alajmo

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

L" Estate Del "78
Finalista del premio lattes grinzane 2019. Roberto alajmo ha fatto romanzo della sua vita, l'ha condivisa con noi nell'arte del racconto. Lo scrittore fin dall'inizio ci dice «statemi a sentire». E non c'è altro che possiamo fare. «ciascuno di noi ha una sua lista delle gioie irrecuperabili, quei piaceri di cui ci rendiamo conto quando ormai sono impossibili. Per roberto alajmo fu l'ultimo incontro con la madre. A cui è dedicato un libro straordinario, il più difficile da scrivere» - robinson, la repubblica un pomeriggio d'estate roberto alajmo incontra la madre in una strada di mondello, la località marina a ridosso di palermo. Non può immaginarlo, ma quello è un addio. «cos'abbia fatto lei, nei tre mesi successivi, ancora oggi non lo so. È oggetto della presente indagine». Roberto alajmo, nel suo libro più necessario e personale, ha trasformato una vicenda così intima, così scomoda, in un romanzo di vita, appassionante e commovente, un romanzo che ci ricorda lo straordinario potere della letteratura di mettere a nudo i nostri sentimenti. Nel luglio del 1978 lo scrittore è uno studente in attesa degli orali dell'esame di maturità, studia con i compagni nella casa di mondello, a palermo, e a fine giornata esce insieme a loro per riposarsi, per rifiatare, per mangiarsi un gelato. «trenta metri, non di più, e si arriva in via stesicoro (…) li conoscevo così bene, quei trenta metri, che mai avrei immaginato potessero riservarmi una sorpresa». Elena, la madre, è seduta lì, sul marciapiede. Alza un braccio, con la mano a coppa si ripara dal sole e lo guarda. «'mamma, che ci fai qui? ', 'avevo voglia di vedervi'. Vedervi: me e mio fratello. 'e perché non hai bussato? ', 'così…'». Quello è l'ultimo incontro tra elena e suo figlio roberto e da lì nasce questo libro, che è un'indagine, una investigazione familiare, il racconto di un uomo adulto su un evento che ha segnato la sua giovinezza e la sua maturità. È la storia di un addio di cui lo scrittore non ha avuto sentore, è la ricerca del senso di quel commiato inatteso, del progressivo allontanarsi della madre dal marito, dai figli, dalla vita stessa. È un libro di grande originalità letteraria, attraversato da una suspense che a tratti toglie il respiro, da un'emozione attenta a trasformarsi in pensiero e parola, da un umorismo necessario ed elegante. Mai il lettore ha la sensazione di intrufolarsi in qualcosa che non gli appartiene, di star spiando dal buco della serratura il dolore altrui. Questo accade nonostante l'autore accompagni il testo con le foto, vere e normali, bellissime, di una famiglia come tutte le altre. E nonostante il ritratto dettagliato dell'intimità, che mai è un diario attorcigliato su se stesso ma appassionante storia di tutti i giorni. Alajmo ha fatto romanzo della sua vita, l'ha condivisa con noi nell'arte del racconto. Lo scrittore fin dall'inizio ci dice «statemi a sentire». E non c'è altro che possiamo fare.
Punteggio: 865
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 16/01/2022

Posizione in classifica: 3

L Estate Del 78

Roberto Alajmo

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

L Estate Del 78
Finalista del premio lattes grinzane 2019. Roberto alajmo ha fatto romanzo della sua vita, l'ha condivisa con noi nell'arte del racconto. Lo scrittore fin dall'inizio ci dice «statemi a sentire». E non c'è altro che possiamo fare. «ciascuno di noi ha una sua lista delle gioie irrecuperabili, quei piaceri di cui ci rendiamo conto quando ormai sono impossibili. Per roberto alajmo fu l'ultimo incontro con la madre. A cui è dedicato un libro straordinario, il più difficile da scrivere» - robinson, la repubblica un pomeriggio d'estate roberto alajmo incontra la madre in una strada di mondello, la località marina a ridosso di palermo. Non può immaginarlo, ma quello è un addio. «cos'abbia fatto lei, nei tre mesi successivi, ancora oggi non lo so. È oggetto della presente indagine». Roberto alajmo, nel suo libro più necessario e personale, ha trasformato una vicenda così intima, così scomoda, in un romanzo di vita, appassionante e commovente, un romanzo che ci ricorda lo straordinario potere della letteratura di mettere a nudo i nostri sentimenti. Nel luglio del 1978 lo scrittore è uno studente in attesa degli orali dell'esame di maturità, studia con i compagni nella casa di mondello, a palermo, e a fine giornata esce insieme a loro per riposarsi, per rifiatare, per mangiarsi un gelato. «trenta metri, non di più, e si arriva in via stesicoro (…) li conoscevo così bene, quei trenta metri, che mai avrei immaginato potessero riservarmi una sorpresa». Elena, la madre, è seduta lì, sul marciapiede. Alza un braccio, con la mano a coppa si ripara dal sole e lo guarda. «'mamma, che ci fai qui? ', 'avevo voglia di vedervi'. Vedervi: me e mio fratello. 'e perché non hai bussato? ', 'così…'». Quello è l'ultimo incontro tra elena e suo figlio roberto e da lì nasce questo libro, che è un'indagine, una investigazione familiare, il racconto di un uomo adulto su un evento che ha segnato la sua giovinezza e la sua maturità. È la storia di un addio di cui lo scrittore non ha avuto sentore, è la ricerca del senso di quel commiato inatteso, del progressivo allontanarsi della madre dal marito, dai figli, dalla vita stessa. È un libro di grande originalità letteraria, attraversato da una suspense che a tratti toglie il respiro, da un'emozione attenta a trasformarsi in pensiero e parola, da un umorismo necessario ed elegante. Mai il lettore ha la sensazione di intrufolarsi in qualcosa che non gli appartiene, di star spiando dal buco della serratura il dolore altrui. Questo accade nonostante l'autore accompagni il testo con le foto, vere e normali, bellissime, di una famiglia come tutte le altre. E nonostante il ritratto dettagliato dell'intimità, che mai è un diario attorcigliato su se stesso ma appassionante storia di tutti i giorni. Alajmo ha fatto romanzo della sua vita, l'ha condivisa con noi nell'arte del racconto. Lo scrittore fin dall'inizio ci dice «statemi a sentire». E non c'è altro che possiamo fare.
Punteggio: 861
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/07/2024

Posizione in classifica: 4

La Strategia Dellopossum

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Narrativa gialla

La Strategia Dellopossum
Quando mariella, la sorella di giovà, annunzia alla famiglia: «mi sposo», restano tutti sbalorditi. Il suo matrimonio con toni, dopo un fidanzamento durato decenni e distanziato fra palermo e torino, era visto come un'evenienza allo stesso tempo utopistica e incombente. La mamma antonietta, la zia mariola e la pettegola vicina mariangela si mettono subito all'opera: la cerimonia deve essere all'altezza per evitare la più vergognosa delle sventure. Ossia che «le persone parlino». Ma il giorno delle nozze succede qualcosa che nessuno aveva previsto. E va tutto a monte. Dalla vergogna della famiglia di dio scaturisce un caso, e il comitato investigativo femminile vorrebbe risolverlo incaricando giovà: l'unico maschio abile e arruolabile, purché si lasci guidare. Giovanni di dio, guardia giurata di partanna, borgata confinante con la più celebre ed elegante mondello, è uno di quei figli di mamma a cui nessuno affiderebbe un incarico di una qualche importanza. Né lui lo vorrebbe. E se un delitto lo obbliga a fare la parte dell'investigatore, è la verità che deve rotolargli tra i piedi, non lui a trovarla. Della verità, anzi, giovà diventa l'esca. Poco alla volta si scatena una giostra di doppie vite, minacce incomprensibili, trappole pronte a scattare, cosche rivali, traffici, grandi somme, morti ammazzati, identità misteriose. Dipanando il racconto delle maldestre avventure di giovà, la soluzione del delitto si fa strada insinuandosi fra le tortuosità della vita e le usanze di una famiglia siciliana sui generis ma nemmeno poi tanto. Giovà si colloca a metà tra il siciliano descritto da giuseppe tomasi di lampedusa, che aspira solamente al sonno, e il candido giufà della tradizione popolare. Le sue riluttanti indagini così piene di inciampi sono anche la raffigurazione romanzesca di quella sorta di «maschilismo matriarcale» che nascostamente regna in sicilia.
Punteggio: 851
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/06/2024

Posizione in classifica: 5

Carne Mia

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Recente

Carne Mia
Una storia semplice, questa di alajmo, con un finale che non ti aspetti. «roberto alajmo ha gusto, curiosità e talento di cacciatore di storie. Preferisce la misura alle provocazioni che non provocano nessuno, e il lettore stabilisce con lui una comunicazione immediata e amichevole». - ernesto ferrero, ttl-la stampa si comincia con due ragazzini che camminano dal lato dell'ombra, su una strada assolata. Ma è solo l'inizio della fine. Prima c'è tutta una vicenda ambientata negli anni novanta al borgo, il quartiere popolare di palermo incastonato ai margini della zona più prestigiosa della città. La famiglia montana campa grazie a una bancarella abusiva di frutta e verdura fondata dal padre e, dopo che questi scompare, portata avanti da moglie e figli. Due figli: il primo, franco, gran lavoratore; il secondo, all'opposto, voglia di lavorare già ne ha poca, e ancora più inaffidabile diventa quando s'innamora di una ragazza che è peggio di lui. Assieme i due fidanzati estorcono continuamente quattrini alla madre, e quando superano l'ennesima soglia di violenza, franco li uccide entrambi, finendo per adottare loro figlio, poco più che neonato. A questo punto la famiglia allargata si trasferisce nel sud della spagna, cercando di rifarsi una vita. Franco in effetti trova una moglie e ci fa un figlio. Fuori dalla loro terra d'origine i siciliani sembrano potersi affrancare dal loro destino. Calò e kevin crescono come fratelli, convinti di essere fratelli. Ma un fattore imprevedibile porta la verità ad affiorare: calò scopre che il suo amatissimo padre non è suo padre. Anzi: è l'assassino dei suoi genitori. Cosa succede a questo punto nel suo cervello? Può rifiutare la verità, certo. Ma la verità viene a strofinarsi fin sotto il naso di calò, che alla fine deve arrendersi all'evidenza. Una storia dura, al centro - come in È stato il figlio - la famiglia, quella dei quartieri difficili come il borgo vecchio dove le convenzioni territoriali sono la vera forza di «un paesello che resiste alle infiltrazioni della modernità, rinunciando ai benefici dell'integrazione in cambio dell'indipendenza morale e amministrativa».
Punteggio: 803
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/06/2024

Posizione in classifica: 6

Una Notte In Giallo

Roberto Alajmo

Narrativa italiana - Antologia

Una Notte In Giallo
Gli altri autori dell'antologia: antonio manzini - francesco recami - alessandro robecchi - gaetano savatteri - fabio stassidelitti e intrighi da risolvere nel buio della notte, otto storie più nere che mai. La notte in cui tutto accade – un delitto, l'enigma e il detective che lo svela – è una situazione tipica del noir. In questi otto racconti, lo specchio deformante della notte riflette lo stile di indagine proprio di ciascuno di questi noti investigatori, tra i personaggi più originali del giallo italiano. Quella di massimo, barrista detective del barlume di marco malvaldi, è insonne. Il vicequestore alice martelli è chiamata d'urgenza a indagare sul furto di un preziosissimo collier avvenuto nel corso di una degustazione di champagne; insieme a lei fa l'esordio ufficiale su una scena del crimine matilde viviani, di mesi tre; a completare il quadro massimo che per non cedere al sonno non smette di camminare. Il giovane acanfora, poliziotto dall'animo schietto nato dalla penna di andrej longo, ci propone il vivido racconto della sua salita sotto le stelle su un monte mitico di ischia, per salvare una ragazza che rischiava di morire. Romeo, ragazzino modello, è scomparso dalla casa di màkari, accanto alle villette di lamanna e piccionello; gli affranti genitori sono salutisti accaniti e provengono dal nord, quanto basta a gaetano savatteri per lanciare i suoi eroi alla ricerca dello scomparso, senza risparmiare però riflessioni e battute pungenti. A mondello c'è una villa in stile pompeiano famosa per essere una casa di fantasmi; qui giovà, il «giufà» riscritto da roberto alajmo in chiave poliziesca, vivrà «la peggiore notte della sua vita». Il biondino e l'uomo con la cravatta, i due protagonisti del racconto di alessandro robecchi, formano una «strana coppia» che forse richiama il famoso film, solo che loro sono due killer molto apprezzati, a caccia di un bersaglio evanescente come la notte. Vince corso, il bibliodetective delle opere di fabio stassi, agisce sempre immerso in un'atmosfera di vago e persistente mistero: una modella ha trovato un modo elusivo per morire, corso aspetta l'alba con le amiche da lei convocate per l'occasione. Francesco recami è come sempre sarcastico e dissacrante, ma questa volta in versione splatter: la notte della mattei-ferri, l'odiosa falsa invalida della serie della casa di ringhiera, si prospetta tremenda; ma quello che attende i suoi aguzzini adolescenti lo è ancora di più. Rocco schiavone, il celebre vicequestore di antonio manzini, viene svegliato per indagare su un ragazzo sfracellato ai piedi di un costone di roccia; nella loro baita extralusso, devono spiegare l'accaduto tre giovani ricchi, annoiati e viziati; proprio i tipi umani che lui meno sopporta, per giunta nottetempo e senza l'attrezzatura adatta ai duemila metri.
Punteggio: 711
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/07/2024

Posizione in classifica: 7

Io Non Ci Volevo Venire

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Narrativa gialla

Io Non Ci Volevo Venire
Una ragazza scomparsa, un investigatore riluttante e quattro donne pettegole in un giallo comico e tagliente che ritrae il cuore ambivalente di una città. Da piccolo era stato uno di quei bambini goffi, tardi, vittime un po' volontarie, che i compagni di calcetto mettono ogni volta a giocare in porta. Da adulto, giovanni di dio, per tutti giovà, non è cambiato poi molto: sovrappeso, per nulla svelto, prematuramente fallito a scuola. Per non vederlo dormire tutto il giorno, cosa che lui sa fare meglio di ogni altra, la madre gli ha trovato un posto come guardia giurata. Per ottenerlo, la signora antonietta si è rivolta allo zzu. Uomo di gran conto nel quartiere, che dal terrazzino del suo minuscolo bar domina su tutto e tutti, con modalità che in zona ognuno sa e nessuno dice. Trent'anni dopo giovà viene convocato per ricevere uno strano incarico, totalmente al di sopra delle sue forze. È sparita una bella ragazza, agostina giordano. I carabinieri la cercano, ma delle loro indagini non si sa nulla. La cosa incredibile è che non ne sappia niente nemmeno lo zzu che, per svelare il mistero, è costretto a rivolgersi a quella cosa inutile di giovà. Un'indagine parallela e riservata, condotta da un incompetente che non riuscirebbe a cavarsela senza una specie di comitato investigativo composto da tutte donne che, specialiste nello smistamento di voci raccolte in giro, fanno luce nella direzione in cui giovà deve guardare. Il risultato è però che l'investigatore riluttante di questo anomalo poliziesco finisce per affrontare un'alternativa che mette a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. L'azione si svolge nella borgata palermitana di partanna, attaccata come gemella siamese alla più rinomata e opulenta mondello. Questa sul mare, l'altra ai piedi di una montagna, separate da un confine impercettibile eppure abissale. La prosa, dialettale solo per le spezie dei dialoghi, è divertente e ironica, in grado di restituire l'allusività e il senso multiforme delle conversazioni in sicilia. L'autore ne rappresenta tutti i codici di comunicazione, compresa la prossemica di chi parla. È una specie di danza: avvicinarsi, allontanarsi, farsi sotto, restare in disparte. Roberto alajmo ha scritto un mystery comico e grottesco, al centro del quale emergono due tematiche molto siciliane: il millenario contrasto che qui regna tra verità e giustizia, e la piaga del vecchio che sempre si aggrappa al nuovo per imprigionarlo e modellarlo. Quasi un tributo a quella che sciascia chiamava «verità letteraria».
Punteggio: 686
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/07/2024

Posizione in classifica: 8

È Stato Il Figlio

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Narrativa gialla

È Stato Il Figlio
La famiglia ciraulo vive poveramente nel quartiere zen di palermo. Però davanti all'uscio di casa tiene parcheggiata una fiammante volvo nera. La meraviglia è stata comprata con
Punteggio: 683
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/06/2024

Posizione in classifica: 9

Cuore Di Madre

Roberto Alajmo

Narrativa estera - Narrativa gialla

Cuore Di Madre
Cosimo tumminia ripara biciclette nel paese di calcara, in sicilia. Solo che a calcara nessuno va in bicicletta, e nessuno ha biciclette da far riparare. Ma il suo negozio è deserto anche per un altro motivo: cosimo ha fama di portare sfortuna e quindi nessuno lo frequenta, quasi nessuno lo saluta. Per questo alcuni delinquenti lo hanno scelto per un singolare accordo: gli lasceranno in casa un bambino rapito, torneranno a riprenderselo e gli daranno una bella ricompensa. Ma cosimo non ha fatto i conti con sua madre, che lo ama, lo spia, lo controlla. Roberto alajmo firma un noir duro e grottesco.
Punteggio: 601
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/06/2024

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