In questo mondo che fugge a se stesso, si può ancora trovare uno scrittore votato a una nozione superiore di poesia, in grado di restituire l'equivalente letterario di quella concezione magica della natura a cui più nessuno è disposto a dare credito. Maggiani crede nella versificazione che alleggerisce e libera, non teme di slanciarsi in aria all'inseguimento della chimera teologica, riesce anzi a sognare la grazia perduta, ritrovandola nei laghi senza rive, nei giardini verdi, nella case bianche sulle quali la luce non muore mai.