Una lettura consigliata a chi già conosce rocco tanica, per avere conferma o smentita di quella cosa che si dice in giro. È altresì consigliata a chi non lo conosce e non dà importanza a quella cosa, perché comunque è un libro con dei contenuti. «È vero che capitano tutte a sergino. Ma è anche vero che lui le sa raccontare con un estro tutto personale, da virtuoso che non ama gli sfoggi di virtù» – il venerdì lo sbiancamento dell'anima è il racconto di 55 anni e altrettanti episodi della vita di rocco tanica, musicista e autore milanese. Inizia nel 1985, nello stato della california. Torna a milano negli anni '70. Passa più volte per la scandinavia, una volta per cervia, il costa rica e altri luoghi. Attraversa decenni e ricordi con l'andamento di una colonna sonora bizzarra: george martin, roberto vecchioni, i police, massimo ranieri, christoph willibald gluck e gli elio e le storie tese, formazione che per trentacinque anni ha dato asilo al giovane evaso dal conservatorio giuseppe verdi. Gli ingredienti del racconto sono i soliti: improvvisazioni jazz nel far west, telegiornali dedicati alle donne nude, concorsi di bellezza, un funerale atipico, incontri memorabili su set televisivi o nella bassa trevigiana. Fanno da intermezzo ai capitoli dodici storie inventate di sana pianta. Argomenti: le corse clandestine, il mossad, una velata critica a dio, una commedia in un atto e altri. È lettura consigliata a chi già conosce rocco tanica, per avere conferma o smentita di quella cosa che si dice in giro. È altresì consigliata a chi non lo conosce e non dà importanza a quella cosa, perché comunque è un libro con dei contenuti. F . M .