In un quartiere alla periferia di bari, un'amicizia inattesa, come un fiore su una terra arida. Un amore contrastato ma indistruttibile. «la sua scrittura ha la ruvida, arcana bellezza di una murgia in sardegna o di una laura pariani nelle terre del nord. » - ttl-la stampa anni ottanta. Le estati a bari vecchia trascorrono tra i vicoli di 'chianch' bianche, dove i ragazzini si rincorrono nei dedali di viuzze, in mezzo ai profumi delle lenzuola stese e dei sughi saporiti. Maria cresce insieme ai due fratelli più grandi, giuseppe e vincenzo. È una bambina piccola e bruna con tratti selvaggi che la rendono diversa: una bocca grande e due occhi quasi orientali che brillano come punte di spillo. Ha un modo di fare astioso e insolente che le ha procurato il soprannome di malacarne. Vive immersa in una terra senza tempo, in un rione fatto di soprusi subìti e inferti, in cui è difficilissimo venire a patti con la vita. L'unico punto fermo nella sua vita è michele, figlio della famiglia più disgraziata di bari vecchia. La complessa amicizia tra i due si salda e rinforza attraverso i momenti salienti della loro esistenza. Fino a quando, diventati adulti, scopriranno che a legarli è ben più che un sentimento fraterno. Un amore che, anche se impossibile, li preserva dal rancore verso il resto del mondo e dalla decadenza che li circonda.