Mosca, 20 settembre 1968. Nell'esclusiva clinica riservata ai quadri del cremlino nascono due gemelli: il primo muore quasi subito, il secondo, rubén, si rivela affetto da paresi cerebrale. Dopo un anno rubén viene separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi, veri e propri gulag in cui vengono isolati quelli come lui. Quando agli inizi degli anni novanta riuscirà a fuggire dall'ospizio per anziani in cui era stato rinchiuso in attesa della fine, rubén incontrerà la madre e comincerà a raccontare la sua storia. Un libro che, se è cronaca di un'infanzia e di un'adolescenza trascorse in un sistema feroce, è anche una voce che trasforma l'orrore in narrazione e uno sguardo che trasfigura quello stesso orrore in immagini.