Come è possibile, si chiedeva paul klee a proposito degli italiani, che una «marmaglia miserabile» sia stata l'artefice del rinascimento? Ancora oggi l'italia è piena di paradossi. Le regioni del nord hanno un grado di sviluppo paragonabile a quello delle nazioni europee più avanzate, mentre il mezzogiorno non riesce a stare al passo. Gli italiani, malgrado un'allarmante disaffezione nei confronti della politica, garantiscono sempre un'alta percentuale di votanti a ogni elezione. Pur vivendo una sostanziale «pace sociale», l'italia è percorsa dalla paura. Contraddizioni che affondano le radici nella storia, e che nella perdurante crisi delle istituzioni sembrano trovare la linfa per perpetuarsi. Sabino cassese scrive che sono proprio le istituzioni a dettare le regole del gioco, ed è dal loro stato di salute che dipende la corretta gestione della repubblica, vale a dire il buongoverno. Il nostro attuale assetto istituzionale soffre di alcuni difetti – l'indebolimento dei partiti come organizzazioni sociali, il deperimento del parlamento, il corto respiro della politica – che hanno rimodellato non solo l'architettura dello stato, la sua amministrazione e la sua burocrazia, ma anche la politica, l'economia, il costume e la morale pubblica. Il paese è attraversato da correnti populistiche e da pulsioni autoritarie, insofferente nei confronti delle élite, illuso dalla democrazia digitale, vittima di paure imposte più dalla narrazione dei fatti che dai fatti stessi, rancoroso e scoraggiato, intimorito dalla globalizzazione. Eppure – ricorda cassese – alle ombre si accompagnano le luci: l'essere parte dell'unione europea, il civismo e il volontariato sempre più diffusi, le innumerevoli iniziative sociali, la sensibilità nei riguardi delle comunità, l'attenzione – sia pure passiva – per la politica, la costituzione con la sua ricchezza ancora inespressa. Contraddizioni di un paese attraversato da un profondo malessere, ma che nei momenti più difficili ha trovato l'energia e la vitalità necessarie per aprirsi alla speranza.