Vincitore del national book award 1965nella sua grande e vecchia casa di campagna, solo, moses elkanah herzog scrive febbrilmente lettere su lettere agli amici, alla famiglia, persino a morti illustri, ponendo a tutti i suoi interlocutori incalzanti quesiti sull'esistenza. Alter ego di saul bellow, portavoce delle inquietudini intellettuali del tipico americano postkennediano, spoglio di ogni romantica illusione, personaggio quanto mai contraddittorio, herzog è un umiliato che va fiero dell'umiliazione che subisce e, nel disastro della propria esistenza, si sente tuttavia fiducioso, pur non possedendo la risposta al mistero della vita. Con un saggio di philip roth.
Vincitore premio pulitzer per la narrativa 1976 charlie citrine è un commediografo di successo ossessionato dal ricordo di von humboldt fleisher, un poeta depresso che lo aveva aiutato quando non era ancora famoso. Citrine si mette sulle tracce della preziosa eredità di humboldt, il soggetto per una nuova commedia. Caduto in miseria e abbandonato da tutti, accetterà di sfruttare economicamente l'idea lasciatagli da humboldt solo per pagare una nuova sepoltura al poeta, come gesto di devozione capace di riscattare l'inerzia e il fallimento esistenziale della sua vita. Duplice ritratto dell'artista, il maledetto e l'integrato, il dono di humboldt è una parabola umoristica scandita con leggerezza voltairiana, che lo stesso bellow definiva «un romanzo comico sulla morte».
Abe ravelstein è un geniale e stravagante professore di filosofia politica, forgiatore di menti, ma anche viveur instancabile e amante della buona cucina, dell'arte, del pettegolezzo. Malato di aids, chiede a un amico scrittore di scrivere la sua biografia. Nel corso di un viaggio che insieme compiono a parigi, in conversazioni che sono dialoghi di fenomenale e provocatoria intelligenza, i due ripercorrono la storia della loro amicizia e si scambiano riflessioni sulla politica, la storia, l'attualità, le donne, alternandole con memorie di antichi amori e mai sopite passioni. Ravelstein è un viaggio attraverso l'amore e la memoria, un'elegia all'amicizia e alla vita vissuta intensamente (nel bene e nel male), un libro audace, sfrontato e brillante.
Mentre la madre di sua moglie si spegne in un ospedale rumeno, alber corde, docente all'università di chicago, decide di intraprendere una battaglia personale contro i teppisti di chicago ed il loro oscuro odio per il mondo. Il mite professore si trova così a fronteggiare il problema della morte insieme a quello del progressivo disfacimento della società in cui vive.