Si può avere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello. Una storia incantevole per chi crede che un libro sia per sempre. «stavo uscendo dalla cucina con la mia tazza di tè quando un tizio in giacca da lavoro e pantaloni di poliestere una spanna piú corti del normale mi è rovinato addosso e me l'ha quasi fatta cadere. – È mai morto nessuno qui? – mi ha chiesto poi. – nessuno ci ha ancora lasciato le penne cadendo da una scaletta? – non ancora, – gli ho risposto, – ma speravo proprio che oggi fosse il gran giorno». Un paesino di provincia sulla costa scozzese e una deliziosa libreria dell'usato. Centomila volumi spalmati su oltre un chilometro e mezzo di scaffali, in un susseguirsi di stanze e stanze zeppe di erudizione, sogni e avventure. Un paradiso per gli amanti dei libri? Be', piú o meno… dal cliente che entra per complimentarsi dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli piú assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The book shop, la libreria che shaun bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di wigtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare. Con l'anticipo dell'edizione italiana, shaun sta finalmente ricostruendo il tetto della sua libreria.