Inquietanti, sconcertanti, soavemente terrifici: i racconti di shirley jackson «ritrovati postumi con modalità 'manzoniane', i testi narrativi di shirley jackson sono un mix tra scenari casalinghi, massicce dosi di perfidia e atmosfere eccentriche. Leggere queste 54 short stories per credere» - robinson«casa nostra spesso era piena di letterati e artisti eminenti» raccontano i figli di shirley jackson. «si tenevano feste leggendarie e partite a poker con pittori, scultori, musicisti, compositori, poeti, insegnanti e scrittori di ogni genere. Ma il suono della sua macchina da scrivere non mancava mai, la sentivamo battere sui tasti fino a notte fonda». E da quell'ostinato ticchettio della royal di mamma shirley usciva a getto continuo una produzione che ha pochi paragoni: celebri romanzi dell'orrore come 'l'incubo di hill house' e clamorose perle nere come 'la lotteria', certo, ma anche una mole imponente di racconti destinati a rimanere a lungo sconosciuti - e che solo trent'anni dopo la morte della jackson verranno alla luce, con un coup de théâtre degno di una delle sue storie: alcuni estratti da uno scatolone ritrovato in un fienile del vermont e spedito senza preavviso alla famiglia, e altri, moltissimi altri, scoperti alla library of congress di washington e alla san francisco public library. Racconti di cui questo libro offre una ricca scelta, dove il lettore troverà non solo il thriller nero e la fiaba gotica di cui la jackson è riconosciuta maestra, ma anche commedie surreali, sketch stranianti, comici quadri familiari, esplorazioni della psiche, con fulminanti incursioni nei territori di confine tra normalità e follia. E sempre sarà felice, il lettore, di lasciarsi inghiottire dagli ingranaggi di una macchina narrativa di diabolica perfezione.