Stojan decu, personaggio misterioso ed enigmatico per eccellenza, pare aver lasciato dietro di sé una scia di indizi sulla sua vita avventurosa tanto numerosi quanto inattendibili: testimonianze di persone che lo hanno incontrato, spesso contemporaneamente, nei luoghi più disparati della terra, leggende metropolitane e folcloristiche, saggi tanto autorevoli quanto inverosimili, riferimenti apocrifi presenti in grandi scrittori, biglietti lasciati alla posterità nei tronchi degli alberi? Miraggio evocato da riflessi di calvino, labirinti borgesiani ed echi di pessoa, ambiguo e inafferrabile, stojan decu attraversa, come un elfo proteiforme, un secolo di storia, di arte e letteratura.
Stojan decu, personaggio misterioso ed enigmatico per eccellenza, pare aver lasciato dietro di sé una scia di indizi sulla sua vita avventurosa tanto numerosi quanto inattendibili: testimonianze di persone che lo hanno incontrato, spesso contemporaneamente, nei luoghi più disparati della terra, leggende metropolitane e folcloristiche, saggi tanto autorevoli quanto inverosimili, riferimenti apocrifi presenti in grandi scrittori, biglietti lasciati alla posterità nei tronchi degli alberi? Miraggio evocato da riflessi di calvino, labirinti borgesiani ed echi di pessoa, ambiguo e inafferrabile, stojan decu attraversa, come un elfo proteiforme, un secolo di storia, di arte e letteratura.
Sicilia, giugno 1943. Notte. Il libeccio sembra voler sradicare il soffitto della taverna. Il vecchio altomare pronuncia tra sé vaticini tempestosi mentre, senza neanche toccarlo, muove un bicchiere sul tavolo, sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi. La bella maria, mezzo svestita, passa tra i tavoli in preda allo sguardo dei marinai. Le scariche elettriche del cielo si mescolano ai boati dei cannoneggiamenti. Gli alleati stanno attaccando? L'aria è elettrica. Qualcosa sta per compiersi. Come emerso dal nero del fortunale, appare il corsaro. La sua barca misteriosa è giunta dunque all'ormeggio! Si racconta che quel contrabbandiere nasconda nella sua stiva le teste mozzate dei propri nemici. Nino e garbo decidono di rompere il muro della paura, ma salendo a bordo andranno incontro al loro tragico destino. Quel che segue è prigionia, fuga, ritrovamento, assalto, terrore. Uno dei protagonisti, al compiersi di quella lunga rotta verso l'ignoto, troverà ad attenderlo la morte. Altri incontreranno l'amore. Nessuno salverà l'incanto della propria fanciullezza.
Sicilia, giugno 1943. Notte. Il libeccio sembra voler sradicare il soffitto della taverna. Il vecchio altomare pronuncia tra sé vaticini tempestosi mentre, senza neanche toccarlo, muove un bicchiere sul tavolo, sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi. La bella maria, mezzo svestita, passa tra i tavoli in preda allo sguardo dei marinai. Le scariche elettriche del cielo si mescolano ai boati dei cannoneggiamenti. Gli alleati stanno attaccando? L'aria è elettrica. Qualcosa sta per compiersi. Come emerso dal nero del fortunale, appare il corsaro. La sua barca misteriosa è giunta dunque all'ormeggio! Si racconta che quel contrabbandiere nasconda nella sua stiva le teste mozzate dei propri nemici. Nino e garbo decidono di rompere il muro della paura, ma salendo a bordo andranno incontro al loro tragico destino. Quel che segue è prigionia, fuga, ritrovamento, assalto, terrore. Uno dei protagonisti, al compiersi di quella lunga rotta verso l'ignoto, troverà ad attenderlo la morte. Altri incontreranno l'amore. Nessuno salverà l'incanto della propria fanciullezza.
Qual è l'emozione del cibo e quale quella del racconto? Cosa accade nell'istante in cui si chiudono gli occhi e si assapora il frammento di un discorso d'amore tra noi e una pietanza che rievoca amori e città, viaggi, orizzonti, addii? Le madeleine di proust, il libro galeotto di paolo e francesca, l'avventura di un pranzo e l'attesa di un'ospite amata sono una mappa incomprensibile, oppure la via per la salvezza? Alla ricerca di queste chiavi per comprendere il mondo, simone perotti costruisce racconti per godere, occasioni per assaporare, con l'intento tutto sensoriale di immergere il lettore nel piacere vero, nel godimento assoluto della letteratura.
Dunque si può fare. La scelta del downshifting raccontata in 'adesso basta' si è rivelata percorribile. 'ho tempo per cucinare, per studiare, per scrivere, navigare, perdere tempo. ' scrive simone perotti in questo nuovo libro, che è un pamphlet sul cambiamento alle porte, su un nuovo ordine esistenziale e sociale. Contro la paura. Scoprire che si può vivere con poco, fuori dallo schema 'lavoro guadagno spendo', in un momento di grave crisi economica, può essere un sollievo personale, ma anche un progetto 'politico', da condividere. Suffragato dall'esperienza in azienda e dagli anni trascorsi nella libertà, simone perotti racconta 'come si vive fuori', le sue scoperte (buone e cattive), e sfata gli stereotipi placando l'animo dei tifosi e contrastando una a una le obiezioni dei più critici. Dall'analisi degli 80. 000 messaggi ricevuti, l'autore ricava la prima classificazione dei downshifter italiani (i convinti, gli arrabbiati, gli impegnati, gli antitaliani, gli accoppiati, i sorpresi. ) e una mappa generazionale delle loro paure: l'identikit dell'uomo contemporaneo in rivolta. La lotta di classe sembra finita. Forse è incominciata la lotta per la vera liberazione.
A volte ci sentiamo pronti. A cambiare qualcosa nella nostra vita, a cominciare una nuova impresa, a provare ancora un'emozione. Per renato tutto comincia con una strana telefonata notturna. Antonio, il suo caro amico di ponza, è inquieto. Sull'isola accadono fatti misteriosi, che generano sospetti, fanno paura. Attratto dall'idea di una vacanza, fugge da milano e prende il timone della sua makaia. Ritrova gli amici, le serate alcoliche nell'eremo mediterraneo di antonio, gli amori che durano una notte. Ma non solo. I sospetti del suo amico si concretizzano: una nave nera, impegnata in traffici inspiegabili, appare e scompare dall'orizzonte nei giorni di maestrale; un abuso edilizio fa sospettare manovre della criminalità organizzata; l'aggressione a sara, militante ecologista, costringe renato a un salvataggio rocambolesco. L'incontro con quella ragazza rischia di sconvolgerlo, e di risucchiarlo in un vortice senza fondo. Una partita a scacchi col mistero, che ha più di una posta in gioco: il mare in pericolo, la vera identità di sara, una scelta di vita che renato rimanda da troppo tempo.
Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscire da questo modello? Cambiare vita sembra impossibile. Invece non lo è. Basta avere tenacia, speranza, coraggio, e un pizzico di follia. Lo dimostra l'esperienza di simone perotti. Tuttavia non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero: il punto non è lasciare il lavoro, ma affrontare una profonda revisione interiore, cercare equilibrio e armonia con se stessi, il mondo, le abitudini, le responsabilità.
Ne abbiamo abbastanza. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting (
Ne abbiamo abbastanza. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting ('scalare marcia, rallentare il ritmo') è un fenomeno sociale che interessa milioni di persone nel mondo (complice anche la crisi). Ma non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero. Simone perotti propone qui un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi. Come ha fatto l'autore, che racconta la sua esperienza entrando nel merito delle conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali, logistiche. Dire no non basta per essere felici. L'insicurezza economica cui andiamo incontro è anche un'occasione per ripensarci.