Italia, anni settanta: il decennio più buio e violento della storia repubblicana raccontato attraverso le voci di uno stragista, di un ladro, di un magistrato e di un attore di successo. Andrea sterling, il fiore all'occhiello dei servizi deviati, ha un piano. Ettore brivido, l'enfant prodige della mala milanese, è pronto a fare il salto di qualità. Domenico incatenato, giovane giudice del sud, sgobba per fare carriera tra roma e milano. Nando gatti è l'astro nascente del poliziesco all'italiana e prende sul serio il proprio lavoro. Le loro vite s'intrecciano mentre il paese va a fuoco: nelle piazze e nelle fabbriche ribolle la rivolta, le brigate rosse sfidano il potere costituito e la strategia della tensione continua a mietere vittime civili.
Ljuba marekovna è soltanto una ragazza cresciuta nei bassifondi di cracovia, ma è destinata a diventare la regina della tv privata, una spia senza cuore al soldo del partito comunista e molto altro ancora. Tito cobra è il primo presidente del consiglio socialista della storia e ha il suo bel da fare a tenere in riga lo stivale. Andrea sterling, l'uomo nero dei servizi segreti, rischia di smarrire il proprio posto nel mondo dopo il crollo del muro di berlino. Salvo riccadonna detto dracula, il fiore all'occhiello di cosa nostra, è pronto per la mattanza che farà crollare la cupola. Domenico incatenato, giudice inflessibile e padre amorevole, si prepara a dar fuoco alla miccia che farà deflagrare il sistema dei partiti e raderà al suolo la prima repubblica. Sul palcoscenico d'un italia corrotta e malandata sventola un tricolore fatto a pezzi, mentre i protagonisti lottano all'ultimo sangue tra le ultime propaggini della guerra fredda e l'alba del mondo nuovo. Sullo sfondo, gli anni rampanti dello yuppismo e del malaffare di stato, delle bombe di mafia e delle mazzette: un paese sull'orlo del precipizio, con le mani imbrattate di sangue e le tasche piene di soldi sporchi. L'italia, il paese che amo.
Erano sbirri corrotti, traditori della repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con cosa nostra, ragazzi in nero pronti a tutto. Se solo un istante delle loro esistenze avesse imboccato una strada diversa, l'italia come noi la conosciamo non sarebbe esistita. Tra il 1954 e il 1972 questa gente teneva in pugno il paese. Senza di loro la storia italiana sarebbe tutta un'altra storia. Da milano a roma, da cuba a new york, un viaggio nero e amaro alle radici di un'italia senza eroi. La storia di un paese dilaniato dalle stragi, fatto a pezzi dalle guerre di partito, cresciuto nel sangue. Un'italia che ha perso il ricordo dell'onore e dell'innocenza, dove le ideologie sono andate a farsi benedire da un pezzo. In mezzo a tutto questo si muove andrea sterling, un personaggio che è la personificazione del male, il filo nero che unisce i delitti più efferati e oscuri compiuti nel nostro paese.
Elmi e corazze di legionari si specchiano nel tevere. L'aquila e la croce sulle insegne romane svettano al richiamo della battaglia. In prima fila, l'imperatore costantino guida l'assalto dei suoi uomini, devastante. Il nemico è in fuga, ma il fragile ponte di legno non ne regge il peso. Non c'è via di scampo: le acque del fiume si tingono di rosso, chiudendosi su migliaia di cadaveri. È così che costantino entra a roma da trionfatore, con la testa del suo avversario massenzio su una lancia. Ha realizzato l'ambizioso sogno di unificare il maledetto impero. Ma a tenere tutto il mondo nelle proprie mani mani che hanno impugnato la spada, mani sporche di sangue - si sta soli. E costantino lo sa bene. La sua sete di potere lo ha spinto a calpestare chiunque, anche chi lo ama, dalla bellissima moglie fausta al suo mentore diocleziano, pagando un prezzo altissimo: la sua libertà. Perché nei palazzi del potere e sui campi di battaglia ogni alleanza può rivelarsi fatale e ogni combattimento essere l'ultimo.
Elmi e corazze di legionari si specchiano nel tevere. L'aquila e la croce sulle insegne romane svettano al richiamo della battaglia. In prima fila, l'imperatore costantino guida l'assalto dei suoi uomini, devastante. Il nemico è in fuga, ma il fragile ponte di legno non ne regge il peso. Non c'è via di scampo: le acque del fiume si tingono di rosso, chiudendosi su migliaia di cadaveri. È così che costantino entra a roma da trionfatore, con la testa del suo avversario massenzio su una lancia. Ha realizzato l'ambizioso sogno di unificare il maledetto impero. Ma a tenere tutto il mondo nelle proprie mani mani che hanno impugnato la spada, mani sporche di sangue - si sta soli. E costantino lo sa bene. La sua sete di potere lo ha spinto a calpestare chiunque, anche chi lo ama, dalla bellissima moglie fausta al suo mentore diocleziano, pagando un prezzo altissimo: la sua libertà. Perché nei palazzi del potere e sui campi di battaglia ogni alleanza può rivelarsi fatale e ogni combattimento essere l'ultimo.