Cento voci, una storia perciò ho voluto raccontartela la mia storia, perché finisse scritta in mezzo a queste storie di donne, perché è vero che qui si è principalmente raccontata la storia di rosa che partorì la bastarda di tano e fu ammazzata da suo marito, rosario, che poi ebbe per tutta la vita il pensiero folle di ammazzare anche adele, la bambina, e di togliere per sempre i suoi capelli rossi, il segno del tradimento, dalla vista del paese. Ma è pure vero che ci siamo raccontate noi, non è così? «tea ranno sa evocare fantasmi che si rendono reali. » – la repubblica «una galleria di parole, di verbi, di espressioni, di metafore, peculiari della struttura linguistica siciliana. Una lingua che si fa nel romanzo musica, colore e ritmo. » – lorenzo marotta, la sicilia «sentimi è una discesa agli inferi, la catabasi profonda dell'autrice nel senso stesso della letteratura. » – il foglio durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, nella piazza dove passeggiava bambina, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono, devono, raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio al quale sono destinate. Sono storie quasi sempre dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale, i loro sentimenti, le loro vite vere, insomma, tutto viene sempre e inesorabilmente annullato nella dicotomia maschile della donna «santa o buttana». Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di adele, figlia di rosa, ma non del suo legittimo marito, rosario. E la colpa più grave di adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento, della colpa, delle corna. Per questo rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina, poi ragazza. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.