Che ne abbiamo fatto della liberazione sessuale conquistata negli anni sessanta? «in queste pagine, incisive e leggere, ecco l'impronta del buon senso e dell'esperienza. Insieme al coraggio di pensare controcorrente. » - le figaro«per stare insieme a qualcuno, bisogna innanzitutto essere qualcuno. » è la domanda che si pone thérèse hargot, scrittrice e terapeuta, forte di un'esperienza decennale nelle scuole a contatto con gli adolescenti. Invece di renderci più liberi – questa è la sua risposta – tale liberazione ci ha portato da un'obbedienza a un'altra: dal 'non bisogna avere relazioni sessuali prima del matrimonio' al 'bisogna avere relazioni sessuali il prima possibile'. I giovani credono di essersi affrancati dai divieti, ma spesso si trovano più imprigionati di prima. Se un tempo l'imperativo di restare vergini fino alle nozze li deprimeva, ora a deprimerli (e confonderli) è l'imperativo opposto, ovvero quello di misurarsi fin da subito con la propria sessualità. Il facile accesso al porno, l'ansia della performance, l'ossessione dell'orientamento sessuale. Che libertà è questa, che impone di scegliere l'identità, gli amori, le pratiche come un mero prodotto di consumo? Grazie a numerose testimonianze, l'autrice – con coraggio, sfidando le polemiche che si sono puntualmente scatenate dopo la pubblicazione del libro in francia – affronta, in modo rigorosamente laico, i problemi dei ragazzi, invitandoli a ripensare la loro vita affettiva e sessuale, per renderla davvero gioiosa.