Una storia di fughe, amore, crimine, cucina, scrittura, navigli e pesci. Non necessariamente in quest'ordine. Ettore lisio è uno scrittore di fumetti di successo – per quanto possa essere di successo uno scrittore di fumetti, s'intende. Sceneggia una serie che funziona, pubblica un po' dappertutto e gode di una certa notorietà. In particolare, grazie a doc diablo: una tremenda serie che ha creato negli anni ottanta e di cui si vergogna, ma che è diventata inspiegabilmente un culto. Da anni ogni mattina ettore deve farsi venire un'idea – almeno uno straccio di idea! – per levare un personaggio dai guai in cui, in sceneggiatura, lo ha lasciato il pomeriggio prima. Finché, un giorno, non gli viene nessuna idea. E smette di preoccuparsi di cercarla: molla tutto e decide aprire una pescheria nella sua milano, ma nella parte più losca della zona dei navigli. «sono stanco,» spiega agli amici perplessi, «di dovere sempre avere nuove idee e poi essere criticato, magari perché sono troppo nuove. O troppo vecchie. O troppo medie. D'ora in poi non farò che chiedere: vuoi una spigola? Ti do una spigola, fine. Funziona così, con la gente semplice. » scoprirà di sbagliarsi. Rendendosi conto che non esistono vite semplici e gente semplice. Sullo sfondo una milano sconosciuta, misteriosa e fin troppo reale; una milano che lo porta a conoscere un nuovo amore, e addirittura a sfidare il racket che si è infiltrato nel mercato ittico della città, sperimentando in prima persona che essere presi a pugni davvero è molto diverso da una scazzottata coreografata in un fumetto. Tito faraci ci porta dentro una storia via via sempre più avventurosa, picaresca, divertente e a tratti malinconica, scritta con entusiasmante freschezza.