«questo affascinante personaggio mi ha stregato, e la sua storia è così avvincente che non si riesce a smettere di leggere. Una vera delizia! ». - kathleen grissom, autrice di il mondo di belle «amy snow è scritto con calore e attenzione al dettaglio. Ma, soprattutto, offre un tenero, struggente ritratto della vera amicizia». Historical novel society «tracy rees è la nuova, eccezionale voce del romanzo storico». - lucinda riley hertfordshire, 1848. La brina ricopre i campi e le strade quando amy snow, la mantella stretta per difendersi dal gelo, si allontana da hatville court, la casa in cui ha vissuto per ben diciassette anni. L'unica persona che lei abbia mai amato, aurelia vennaway, figlia unica di lord charles e lady celestina vennaway, una delle famiglie più in vista della contea, giace sotto sei piedi di terra in un angolo silenzioso del camposanto. E a amy non resta che svanire come un'orma che si discioglie nella brina. Era stata proprio aurelia a trovarla, diciassette anni prima, in una tersa mattina di gennaio in cui l'aria era tagliente come vetro. L'aveva vista agitarsi nella neve, minuscola neonata con la pelle fredda come gelatina di fragole, piccolo essere glabro e azzurrino abbandonato ai margini di una foresta inospitale. L'aveva battezzata snow, perché era piena di neve, e amy, perché era il nome della sua bambola preferita. E l'aveva portata con sé, a hatville court, la dimora dei suoi da tempo immemorabile. Erano cresciute insieme, aurelia e amy, come due sorelle inseparabili. Perché così si consideravano, loro. Ma a hatville court, e nell'intero villaggio, amy poteva essere, a seconda dei giorni, degli umori della servitù e dei pregiudizi dei vennaway, una giovinetta rispettabile o una vagabonda, una sorella o una sguattera. E ora, con la scomparsa di aurelia, non può più restare nella grande dimora dei vennaway, divenuta un luogo ostile e inospitale. Abbandonarla è un grande dolore, una pena che si aggiunge a quella che l'affligge da sempre: non sapere chi siano stati i suoi genitori, non avere nemmeno un frammento di informazione su di loro: un nome, la forma di un naso, la canzone prediletta. Una cosa qualsiasi. Ad amy non resta che mettere da parte il dolore e rivolgersi con determinazione al compito che aurelia le ha affidato poco prima di morire: decifrare una serie di lettere contenute in un pacchetto occultato con cura, lettere che contengono un segreto cui aurelia non ha mai fatto cenno quando era in vita. Lettera dopo lettera, amy esegue diligentemente il compito per imbattersi in sorprendenti verità, che saltano fuori una dopo l'altra dall'armadio del passato, e hanno a che fare con i segreti più intimi di aurelia e con la sua stessa misteriosa origine.