Una stagione all'inferno. Dove l'inferno è l'io di chi racconta e insieme la scena, metropolitana, suburbana, in cui si muove, accompagnato dall'amico di sempre, nutless e dall'amico alcolico e diabolico, chinaski. Si procede muovendo dal centro verso l'esterno, dal chiuso di uno scantinato verso il quartiere e poi verso l'angoscia delle tangenziali, della piana 'ipermercata', e verso un surreale interregno dove tutto può accadere. Oltre, vi è solo il viaggio, un viaggio lungo le strade defraudate di storia e di vita della 'balcanìa', verso i confini estremi di 'stanbùl', nelle taverne in cui la musica del rebetico riconferma vitalità e sconfitta. Epopea di perdenti, unica razza che ha potuto conoscere la grandezza e la bellezza.