«la sola cosa che potevo fare era offrirvi un punto di vista: se vuole scrivere romanzi, la donna deve avere del denaro e una stanza tutta per sé. »nell'ottobre del 1928 virginia woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema le donne e il romanzo. È l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura.
Cresciuta in compagnia di uno scoiattolo, una marmotta e un topo di nome jacobi, woolf dedicò il suo primo saggio alla morte del cane di famiglia. Non bisogna stupirsi quindi se decise di scrivere la biografia di un cocker spaniel. Infatti, mentre stava leggendo le lettere d'amore di elizabeth barrett e robert browning, rimase estremamente colpita dalla figura del loro cane: 'mi faceva ridere così tanto che non ho potuto resistere dal creargli una vita'. Flush fu il compagno fedele della barrett mentre era confinata nel suo letto di malattia a londra, e al suo cocker venne dedicata anche una poesia. Dal racconto di quella piccola vita, che barrett era convinta possedesse un'intelligenza eccezionale e avesse grandi attitudini per la letteratura, nasce questa biografia.
Nel 1941, dopo aver dato alla letteratura del novecento alcune delle sue opere più belle, virginia woolf si toglie la vita annegandosi nel fiume ouse. Nel 1958 leonard woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata su tutto ciò che riguarda lo scrivere e la sua attività di romanziera e critica letteraria. Ne esce un testo affascinante e ricco di sfaccettature: nella sua quotidiana
Nel 1941, dopo aver dato alla letteratura del novecento alcune delle sue opere più belle, virginia woolf si toglie la vita annegandosi nel fiume ouse. Nel 1958 leonard woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata su tutto ciò che riguarda lo scrivere e la sua attività di romanziera e critica letteraria. Ne esce un testo affascinante e ricco di sfaccettature: nella sua quotidiana 'mezz'ora dopo il tè' dedicata al diario, che considera al tempo stesso un modo per esercitarsi e un messaggio diretto alla se stessa di domani, la woolf intreccia riflessioni legate ai testi che sta scrivendo o leggendo, appunti di carattere stilistico o strutturale, descrizioni di luoghi, amici ed eventi pubblici o privati, ma anche le amare considerazioni su un mondo lacerato dalla guerra, l'alternarsi tra sfiducia e orgoglio per il proprio lavoro e gli accenni alla tortura delle crisi nervose, sempre più frequenti col passare degli anni. A metà strada fra letteratura e vita, queste pagine offrono la rappresentazione penetrante di un'autrice simbolo e della sua epoca.
In 'le tre ghinee', scritto nell'inverno 1937-1938 mentre la guerra stava per diventare una dolorosa realtà. Virginia woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta in denaro per tre cause: la prevenzione della guerra, una università femminile e un'assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle immaginarie risposte l'autrice dimostra come le tre cause siano identiche e inseparabili; come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza, uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e il fascismo, che fa l'uomo protagonista di un contesto sociale e isola la donna nella sfera privata, alienando entrambi. Nell'aprile del 1938, alla fine di questo lavoro, virginia woolf scrisse nel suo diario: 'hitler dunque sta accarezzando i suoi spinosi baffetti. L'intero mondo trema: e il mio libro sarà forse come una farfalla sopra un falò consumato in meno di un secondo'. Introduzione di luisa muraro.
È l'inizio dell'estate del 1842 quando flush - un cucciolo di cocker spaniel di razza purissima, manto marrone tendente all'oro, coda folta, nessun ciuffo fuori posto - varca la soglia del numero 50 di wimpole street, a londra, per essere regalato a una delle più grandi poetesse inglesi, la brillante e sventurata elizabeth barrett. Tra i due basta un'occhiata, un lampo di riconoscimento, perché nasca un'intesa. Finché, qualche tempo dopo, nella vita tranquilla di flush entra un rivale: il poeta robert browning. Leggendo la corrispondenza di elizabeth barrett browning, virginia woolf rimane così colpita dalle descrizioni che la poetessa fa del suo cane da decidere di dedicargli una biografia. Mescolando realtà e finzione, guizzi di umorismo e lampi di autentica poesia, woolf ricostruisce la vita di flush, che diventa non solo il racconto del rapporto unico e straordinario che si crea tra un cane e il suo padrone, ma anche un vivido ritratto della società vittoriana e un'acuta riflessione sulla natura umana, vista attraverso lo sguardo di un cane. E scopriamo così che a virginia woolf si addice lo straniante sguardo dal basso, del cane, che dal sottosuolo dei sensi, più che dall'empireo dell'intelletto, raccoglie la materia della propria visione.
Fu solo nel 1937 che il pubblico poté leggere 'gli anni', la cronaca della storia di una famiglia della upper middle class inglese, i pargiter, dal 1880 ai primi anni trenta. Era dal 1931 che la hogarth press, la casa editrice dei coniugi woolf, non dava alle stampe un romanzo di virginia. Gli anni fu quello di maggior successo, l'unico che entrò nella classifica del 'new york times' dei libri più venduti. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente fama della romanziera e la sua maggior partecipazione alla vita pubblica. Ma un motivo non trascurabile sembra essere il genere al quale più facilmente è ascrivibile l'opera, il romanzo di famiglia. Una famiglia in cui le relazioni più frequentemente prese in esame non sono quelle dirette, come tra padri e figli per esempio, ma quelle tra fratelli e sorelle, tra cugini, o tra zie e nipoti, spesso non sposati. Gli anni, pur essendo stato concepito già nel 1931, sembra risentire dell'atmosfera di pericolo incombente che la salita al potere dei movimenti fascisti in europa stava portando con sé. Negli stessi anni in cui joyce stava completando il suo testamento narrativo, finnegans wake, virginia woolf scriveva dunque la propria 'capsula del tempo' da consegnare ai posteri.
Sei amici si alternano in un monologo. Nei loro soliloqui 'dicono' fatti e vite, e 'pensano' riflessioni e sogni: la scuola e i giochi, i segreti e gli abbandoni, le rispettive famiglie e i desideri. Le voci si confondono in un unico fiato, come un'onda che racconta l'esistenza di ciascuno dei sei, e non solo la loro. Le onde sono la forma di questo romanzo: le onde del mare, della luce, del tempo, dell'emozione, dei gesti e dei dolori.
Scritto tra il 1928 e il 1929 in seguito a una serie di conferenze sul tema 'donne e romanzo', questo testo costituisce uno dei più eloquenti trattati femministi del novecento: partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere, debba avere del denaro e 'una stanza tutta per sé', virginia woolf porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni. Attraverso riflessioni arricchite da sentimenti e storie personali, la woolf dà vita a una forma ibrida tra saggio e racconto che come descritto nella chiara introduzione di egle costantino - le permette di universalizzare le esperienze narrate in un testo lucido e stimolante, divenuto un punto di riferimento imprescindibile per approfondire e comprendere la questione femminile.
13 giugno 1923. Clarissa dalloway, una signora dell'alta borghesia londinese, esce a comprare i fiori per la festa che sta organizzando per la sera. Passeggia per le strade di londra, sfiora la vita di tanti sconosciuti, ma non ha il fare allegro di chi si prepara a qualcosa di lieto, il suo incedere è incerto e continuamente ostacolato da pensieri che le affollano la mente, da ricordi che si intrecciano con la nostalgia di ciò che è sfuggito e mai potrà tornare. Desideri, angosce e paure della solitudine, della morte ma anche della vita, si rincorrono in un flusso incessante di parole che aprono ad altre parole. Con 'la signora dalloway', qui proposta in una nuova traduzione, virginia woolf ci regala un grande romanzo lirico, capace di rivelare tutta la precarietà degli esseri umani, feriti dalle circostanze, inermi di fronte alle correnti della sofferenza e della gioia. Introduzione di antonella anedda.