Genitori e nonni: tutto quello che c'è da sapere per andare d'accordo quando arriva un nipotino. «dall'allattamento al sonno, dalla logica di premi e punizioni al bisogno di regole e limiti, dall'alimentazione complementare e per la prima infanzia alle nuove tecnologie»
Il libro si pone come una sorta di vocabolario tra generazioni che parlano lingue diverse. Un aiuto per genitori che mille motivi hanno portato a perdere per strada il loro ruolo, per quelli che ancora non l'hanno assunto, ma anche per nonni che vogliono dare una mano, per insegnanti furbi, per baby-sitter che hanno paura di soccombere. I ragazzi vogliono sapere come
Ogni martedì la psicoterapeuta stefania andreoli tiene sul suo profilo instagram una rubrica di domande e risposte. Qui trovano spazio storie, attualità e tanti dubbi di genitori. Mamme, perlopiù. Disorientate, equilibriste, creative, volenterose, sull'orlo di una crisi di nervi, ma tutte accomunate da un'ambizione: compiere le scelte più giuste. Giuste, sì, ma per chi? Da quando si diventa madri, sembra sottinteso che l'unica ragione accettabile per qualunque decisione quotidiana e di vita sia
Dopo il padre e la madre, massimo recalcati indaga la figura del figlio. Un libro fondamentale che completa una trilogia di grande successo. Massimo recalcati lavora sulla fisionomia psichica dei figli nel mondo di oggi e indica la possibilità di un superamento dell'edipo, a partire dalla parabola evangelica del figliol prodigo, che apre una possibilità invisibile al mito greco: quella del ritorno alla legge del padre e della capacità del padre di festeggiare quel ritorno. Perché i nostri figli vivono immersi in un mondo che mai come oggi è quello del godimento cieco e vuoto, e a volte sembrano lontani, forse perduti. Tuttavia, come recalcati indica, attingendo alla sua esperienza clinica, ma anche lavorando su figure di figlio come amleto o isacco, c'è sempre la possibilità che un figlio si ritrovi, e venga ritrovato.
Massimo recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni. Dopo aver indagato la paternità nell'epoca contemporanea con 'il complesso di telemaco' e altri libri, massimo recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni, anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari, cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta i volti diversi della maternità mettendo l'accento sulle sue luci e le sue ombre. Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo; l'amore materno non è senza ambivalenza. L'assenza della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire quello della donna; la sua cura resiste all'incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità non è quella della legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo.
Edipo e narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il figlio-edipo è quello che conosce il conflitto con il padre e l'impatto beneficamente traumatico della legge sulla vita umana. Il figlio-narciso resta invece fissato sterilmente alla sua immagine, in un mondo che sembra non ospitare più la differenza tra le generazioni. Le nuove generazioni appaiono sperdute tanto quanto i loro genitori. Questi non vogliono smettere di essere giovani, mentre i loro figli annaspano in un tempo senza orizzonte. Telemaco, il figlio di ulisse, attende il ritorno del padre; prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa dai proci la legge della parola. In primo piano una domanda inedita di padre, una invocazione, una richiesta di testimonianza che mostri come si possa vivere con slancio e vitalità su questa terra. Il processo dell'ereditare, della filiazione simbolica, sembra venire meno e senza di esso non si dà possibilità di trasmissione del desiderio da una generazione all'altra e la vita umana appare priva di senso. Eppure è ancora possibile, nell'epoca della evaporazione del padre, un'eredità autenticamente generativa: telemaco ci indica la nuova direzione verso cui guardare, perché telemaco è la figura del giusto erede. Il suo è il compito che attende anche i nostri figli: come si diventa eredi giusti? E cosa davvero si eredita se un'eredità non è fatta né di geni né di beni, se non si eredita un regno?
Non bisogna cercare di essere genitori perfetti o, tantomeno, aspettarsi che perfetti siano i figli. Il segreto - dice bruno bettelheim - sta nell'essere un genitore 'quasi' perfetto, cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. Solo questo scambio paritario consente di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci ai terrori notturni della prima infanzia, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dalla questione della disciplina a quella delle punizioni, dalle prime esperienze e dal gioco sino alla costruzione dell'identità del bambino.
La crisi della figura del padre e il suo possibile riscatto «il padre non coincide con lo spermatozoo: c'è padre solo dove c'è la trasmissione di una eredità capace di umanizzare la legge, c'è padre solo c'è testimonianza che la vita può essere desiderata sino alla sua fine, c'è padre solo quando si offre la figlio una versione singolare della forza del desiderio. » - massimo recalcati, la repubblica nel tempo dell'evaporazione del padre e dello smembramento della famiglia tradizionale, cosa può avere una funzione di guida per il soggetto? Cosa resta del padre al di là del suo ideale? Cosa rende possibile, nell'epoca del tramonto dell'edipo, una trasmissione efficace del desiderio? Cosa significa 'ereditare' la facoltà di desiderare? Come il desiderio e la legge possono ancora accordarsi? Attraverso sigmund freud e jacques lacan e alcune figure tratte dalla letteratura (philip roth e cormac mccarthy) e dal cinema (clint eastwood), si delineano i tratti di una paternità indebolita, ma comunque vitale, priva di ogni aura teologica e fondata sul valore etico della testimonianza singolare. Con una nuova prefazione dell'autore.
La crisi della figura del padre e il suo possibile riscatto «il padre non coincide con lo spermatozoo: c'è padre solo dove c'è la trasmissione di una eredità capace di umanizzare la legge, c'è padre solo c'è testimonianza che la vita può essere desiderata sino alla sua fine, c'è padre solo quando si offre la figlio una versione singolare della forza del desiderio. » - massimo recalcati, la repubblica nel tempo dell'evaporazione del padre e dello smembramento della famiglia tradizionale, cosa può avere una funzione di guida per il soggetto? Cosa resta del padre al di là del suo ideale? Cosa rende possibile, nell'epoca del tramonto dell'edipo, una trasmissione efficace del desiderio? Cosa significa 'ereditare' la facoltà di desiderare? Come il desiderio e la legge possono ancora accordarsi? Attraverso sigmund freud e jacques lacan e alcune figure tratte dalla letteratura (philip roth e cormac mccarthy) e dal cinema (clint eastwood), si delineano i tratti di una paternità indebolita, ma comunque vitale, priva di ogni aura teologica e fondata sul valore etico della testimonianza singolare. Con una nuova prefazione dell'autore.