La fumettista coreana keum suk gendry-kim ha lavorato anni a questo racconto, basato sulla testimonianza diretta di una sopravvissuta, sul dramma delle «comfort women», donne che – durante la guerra di conquista che il giappone mosse contro corea e cina nei primi anni quaranta del ventesimo secolo – venivano vendute, rapite o costrette con l'inganno a lavorare come prostitute, violentate quotidianamente dai soldati. Questo libro è profondamente doloroso e rivanga un passato che spesso si è cercato di dimenticare o negare, ma che è importante conoscere e ricordare. Molto più che una biografia, le malerbe è un racconto intimo e sentito, in cui anche la voce della narratrice è riconoscibile e importante, e si intreccia ai racconti, a volte comprensibilmente frammentari, di una donna che sente di non aver avuto un solo istante felice da quando è uscita dal ventre della madre, come dice lei stessa. Una lettura necessaria, che vi farà bene.
Dopo il grande successo dei quaderni giapponesi, arriva, attesissimo il secondo volume che va ad arricchire la serie ormai mitologica dei quaderni russi, i quaderni ucraini e le pagine nomadi. «per anni ero tornato in giappone, un luogo che oramai mi appariva come
Christophe andré, responsabile delle finanze e dell´amministrazione di una ong sanitaria nel caucaso, è rapito tra il primo e il due luglio 1997. È alla prima esperienza nel campo umanitario e all'inizio pensa di uscire dopo pochi giorni mentre invece resterà 111 giorni rinchiuso. Senza nessuno a cui parlare, senza nulla da fare e nulla da vedere. Era una notte del 1997, quando l'esistenza di christophe andré prese una piega del tutto ina- spettata. Si trovava nel caucaso con medici senza frontiere, ma il gruppo di miliziani armati che lo buttò giù dal letto non cercava cure mediche: cercava qualcuno da prendere in ostaggio. Christophe venne trascinato in mutande e sbattuto su un'auto in viaggio verso non si sa dove, strappato alla sua normalità e costretto a diventare un eroe suo malgrado. Cominciò così, senza alcuna ragione, il suo sequestro: 111 interminabili giorni di prigionia in totale isolamento. In fuggire delisle ha raccolto dalla viva voce di christophe il racconto di quei mesi di impazienza, terrore e noia, ricostruendo passo dopo passo una discesa negli abissi della solitudine, alla ricerca di quell'ultimo irrinunciabile briciolo di speranza.
Igort è un genio, lo sappiamo, ma questi «quaderni» sono la summa della sua straordinaria arte. È un viaggio-diario nella cultura giapponese, da quando, nel 1991 il disegnatore sardo mise piede per la prima volta in quel paese, a lungo desiderato. Per amanti dei fumetti, del sol levante, delle storie vere e di quelle sognate. - vanity fair «il giappone era diventato per me lo scrigno dei desideri e soprattutto il paradiso dei disegnatori». Viaggio alla scoperta della cultura e dell'anima giapponese: un saggio disegnato per le giovani generazioni dei fan di fumetti e cartoons. E per i genitori curiosi di sapere perché l'immaginario del sol levante affascina tanto i loro figli. Un libro nato su facebook da una serie di post di igort: appunti di diario con scritti e immagini, quotidianamente seguiti e condivisi da una numerosa e sempre crescente comunità di fan. Dopo i quaderni russi, i quaderni ucraini e le pagine nomadi igort intraprende un altro viaggio a oriente. Un viaggio in giappone, patria dei manga e degli anime, la fabbrica di sogni a fumetti e cartoons più grande del mondo. Ma anche un'esplorazione che, a partire dall'industria della narrazione disegnata, racconta a tutto campo la cultura, la filosofia, il senso della bellezza e gli stili di vita del sol levante.
Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di tillie. Ogni mattina prima dell'alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare. Per buona parte dell'infanzia e dell'adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia. Poi però tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all'università ma di frequentare la scuola d'arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei. Dedicato solo apparentemente al mondo del pattinaggio artistico,