Sinossi Libro
Trama narrativa irresistibile, come un giallo dell'antichità, racconti in presa diretta e flashback che rendono viva e palpabile una vicenda così antica, eppure terribilmente vicina alla nostra. «È incredibile come cline riesca a rendere così palpabili gli avvenimenti che si sono verificati in un passato così remoto». - adam gopnik, «the new yorker» vennero dal mare. Sappiamo il loro nome e poco altro: li chiamiamo «popoli del mare» e al loro arrivo caddero regni millenari e l'intera civiltà del bronzo collassò repentinamente. Dopo, seguirono solo lunghi secoli bui. L'età del bronzo era stata un'epoca di fiorenti commerci, di evoluzione tecnica e culturale, di rapporti diplomatici internazionali, di sottili equilibri politici. A lungo si è pensato che il mondo di tremila anni fa fosse un luogo primitivo, con un'economia ridotta su breve scala, ma gli ultimi decenni di scavi archeologici hanno invece portato alla luce un mondo incredibilmente organizzato e vasto, tanto da poterlo definire «globalizzato». Il quadro archeologico ci restituisce un'organizzazione solida e funzionale, che sembrava intramontabile, come la nostra, ma che cadde di schianto. I nomi dei regni antichi evocano avvenimenti lontani - egizi, ittiti, assiri, babilonesi, mitanni, minoici, micenei, amorrei, ugariti, cretesi, ciprioti, cananei -, ma le loro vicende sono così «moderne» che la loro storia suona ormai come un monito rivolto al nostro mondo. Caduto il primo anello, caddero tutti gli altri, in pochi anni. Fu solo a causa dei misteriosi popoli del mare? A raccontarci questa storia è eric cline, uno dei protagonisti degli scavi archeologici dell'età del bronzo.