Sinossi Libro
Sono gli anni settanta dell'ottocento. Will andrews, dopo tre anni a harvard, lascia il massachusetts e, pieno di vaghi sogni e aspirazioni emersoniane verso la natura selvaggia, va all'ovest. Si trova così a butcher's crossing, poco più che un rozzo accampamento ai margini del nulla abitato da uomini duri, sempre in cerca di un modo per fare soldi, o per scialacquarli. È proprio uno di questi individui che racconta all'ex studente di una meravigliosa valle nascosta tra le rocky mountains, popolata di immense mandrie di bisonti che non hanno mai conosciuto l'odore, o il fucile, dell'uomo. Aspettano solo di essere cacciati e scuoiati da uomini abbastanza coraggiosi, o abbastanza folli, da riuscire a scovarli. Andrews sarà uno di loro. Ma la realtà di ciò che lo attende, ciò che scoprirà su di sé e sul suo paese, non è quello che aveva immaginato. Lirico e spietato, epico e dissacrante, butcher's crossing è un potente romanzo di formazione e la cronaca della fine di un'epoca; il racconto di una trasformazione personale e collettiva; ma soprattutto una riflessione, di penetrante profondità, sul rapporto tra essere umano e natura.